2011-11-18 13:49:57

Filippine. Padre Shay Cullen: i paramilitari dietro il delitto di padre Tentorio


I responsabili dell’omicidio di padre Fausto Tentorio vanno cercati fra “gli ex membri delle forze armate o di polizia, estromessi perché accusati di crimini, poi riciclati in società di sicurezza private, fondate da militari in pensione, oppure divenuti killer in affitto”: è quanto afferma in una nota inviata all’agenzia Fides padre Shay Cullen, missionario di San Colombano, a un mese dall’omicidio di padre Fausto Tentorio, il missionario del Pime ucciso da ignoti il 17 ottobre scorso sull’isola di Mindanao, per ragioni ancora da chiarire. “La vita di padre Fausto Tentorio – spiega all’agenzia Fides il missionario di San Colombano – non sarà dimenticata: aveva preso posizione accanto agli indigeni, per aiutarli a proteggere le loro terre ancestrali e i loro diritti da accaparratori di terra e da società minerarie”. Con il suo confratello, padre Tullio Favali ha messo in campo “sforzi eroici per proteggere l'ambiente dagli appetiti insaziabili delle multinazionali, e dai grandi interessi commerciali sostenuti dalle famiglie dinastiche, che ancora governano le Filippine con eserciti privati”. Padre Tentorio – ricorda il sacerdote - è stato “un martire missionario per i poveri e i senza terra, ha dato la vita per una società giusta. I filippini – conclude padre Shay Cullen - continueranno a ricordare la sua solidarietà, l'impegno e la sua dedizione ai popoli indigeni oppressi”. Intanto procede a passo svelto l’iter per l’avvio dei lavori della grande diga per la centrale idroelettrica “Pulangui V”, la più grande di Mindanao, con una potenza di 300 Megawatt, che fornirà energia alle province di Bukidnon e Cotabato. Il “Northern Mindanao Regional Development Council” ha trasmesso il suo parere positivo al Ministero per l’Energia. Sul progetto padre Fausto aveva espresso il suo dissenso poiché la diga sommergerà cimiteri, luoghi sacri, terreni agricoli e di caccia delle tribù Maguindanaon e Manobo, cancellando per sempre l’identità, la cultura e lo stile di vita di un milione di indigeni suddivisi in 27 comunità. (A.L.)







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