Thailandia: migliora la situazione a Bangkok dopo le alluvioni. Gli aiuti della Caritas
Dopo settimane di emergenza assoluta comincia a migliorare la situazione a Bangkok,
capitale della Thailandia, martoriata insieme a molte province del Paese dalla “peggiore
alluvione degli ultimi 50 anni”, come è stata ribattezzata dagli esperti. Le acque
hanno iniziato a ritirarsi e tutte le principali vie di comunicazione saranno pulite
“entro le prossime due settimane”. Intanto continua lo sforzo della Chiesa cattolica
thai, attraverso la Caritas e altri enti caritativi, per le vittime delle inondazioni
che, secondo il bilancio aggiornato, dall’inizio di luglio hanno causato 564 morti
e due dispersi. Al momento permane una situazione di emergenza in 20 province, per
un totale di oltre 9 m ilioni di persone interessate dalle inondazioni. L’ufficio
economico ha approvato lo stanziamento di 5,6 miliardi di bath (poco più di 180 milioni
di dollari) per il ripristino dei luoghi di culto e degli edifici di carattere storico
e artistico. Il governo ha inoltre approvato investimenti miliardari per la sistemazione
o il rifacimento di strade, vie di comunicazione e industrie spazzate via dall’acqua.
La situazione nel settore a est della capitale, attorno al polo industriale di Bangchan
e Lardkrabang, distante 7 km dall’aeroporto internazionale Suvarnabhume è in lento,
ma progressivo miglioramento. Permangono invece punte di criticità a ovest di Bangkok,
con problemi nel far defluire la massa nell’oceano attraverso il fiume Chao Phraya.
Un esperto governativo conferma che serviranno ancora due settimane per liberare le
principali strade, mentre gruppi di cittadini – dietro compenso giornaliero di 300
bath forniti dal comune – rimuovono gli ostacoli fra cui spazzatura ed erbacce che
ostruiscono il deflusso delle acque. Intanto la Conferenza episcopale thai, attraverso
il responsabile della Commissione per lo sviluppo umano, ha compiuto una visita nella
diocesi di Nakhon Sawan, per portare soccorso alle vittime delle alluvioni. Il vescovo
locale, mons. Joseph Pibul Wisitnontachai, ha guidato la delegazione della Caritas,
che ha incontrato fra gli altri il monaco Phra Kru Nikrote Dhammawudhi, rettore del
tempio buddista di Sai Tai. I cattolici hanno condiviso gli aiuti raccolti con la
comunità dei fedeli buddisti, tra cui vi sono almeno 1500 famiglie che da oltre due
mesi devono combattere ogni giorno con l’acqua e le devastazioni che ha provocato.
Padre Rocco Pairat Sriprasert, segretario generale di Caritas Thailandia, ha portato
il conforto della Chiesa alle vittime delle inondazioni, che dovranno tornare “il
prima possibile alla normalità”. Il sacerdote chiede per questo aiuti affinché la
popolazione possa riprendere il lavoro nei campi, attraverso la fornitura di sementi
e fertilizzante. Infine, egli auspica programmi di lungo periodo per evitare che possano
ripetersi disastri simili in futuro. (R.P.)