2011-11-16 14:00:27

Ecuador: le conclusioni del Congresso nazionale sulla famiglia


Costruire ogni famiglia ecuadoriana sull’esempio della famiglia di Nazareth e farne una “chiesa domestica”, chiamata a costituirsi scuola di fede in cui i genitori sono i primi formatori dei figli attraverso la propria testimonianza di vita a immagine di Dio creatore. Queste alcune delle considerazioni conclusive dei partecipanti al II Congresso nazionale sulla famiglia in Ecuador e al Foro mondiale della famiglia del mondo, riunito simultaneamente a Quito, Guayaquil, Portoviejo, Loja e Tena dal 9 al 12 novembre scorsi. I partecipanti sono stati circa 5700 e hanno lavorato sul tema “Famiglia, lavoro e festa–la famiglia ecuadoriana in missione: il lavoro e la festa al servizio della persona e del bene comune”. "Tenendo presente l’obiettivo di rivitalizzare l’identità, la vocazione e la missione del matrimonio e della famiglia in Ecuador, i partecipanti hanno analizzato la situazione attuale che vede la famiglia colpita da fenomeni come la destrutturazione, la povertà materiale e morale e soprattutto la “pigrizia spirituale” che ne minaccia l’esistenza. Si è osservato che la vita moderna lascia sempre meno tempo per dedicarsi a Dio, alla trasmissione della fede e all’educazione cristiana dei figli, alla quale spesso si sostituiscono i media che assumono il ruolo di comunicatori di valori. A ciò si accompagna un’evidente crisi dell’autorità genitoriale che deriva dalla diminuzione di spazi di dialogo e riflessione comune, ma anche la proliferazione di divorzi, separazioni, unioni libere e irresponsabili che mostrano la fragilità alla quale la famiglia è esposta nella società di oggi. I partecipanti, infine, nell’indicare il cammino dell’istituzione familiare, hanno ripreso le parole del documento di Aparecida: “La testimonianza di vita, di unità, di amore e di lavoro delle famiglie cristiane faranno sì che il mondo cambi, che la nostra patria cambi, ed è dall’esempio che daranno i genitori che la famiglia diventerà un tesoro per i popoli latinoamericani e caraibici, patrimonio dell’umanità”. (R.B.)







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