Vescovi italiani: l'insegnamento della religione per rispondere al senso della vita
Aiutare a “trovare risposte di senso ai ‘perchè della vita”, educare a “una condotta
ispirata ai valori etici”, far conoscere “il cristianesimo nella tradizione cattolica,
presentando il Vangelo di Gesù Cristo in un confronto sereno e ragionato con le altre
religioni”. Sono le motivazioni contenute nel messaggio della Conferenza episcopale
italiana rivolto a studenti e genitori, che nelle prossime settimane saranno chiamati
a esprimersi “sulla scelta di avvalervi dell’insegnamento della religione cattolica”
nell’anno scolastico 2012-2013. La nota della Cei, di cui riferisce l'agenzia Sir,
sottolinea che “si tratta di un appuntamento di grande responsabilità perché consente,
agli studenti, di riflettere sulla validità di tale proposta e di decidere personalmente
se farne risorsa per la formazione e, ai genitori, di ponderare le possibilità educative
offerte ai figli”. La percentuale di scolari e studenti che si sono avvalsi dell’insegnamento
della religione nelle scuole italiane è attorno al 90-91%, con differenze tra nord
(86%), centro (90%) e sud (97%). Il messaggio si sofferma inoltre sull’impegno educativo
e sul suo significato e valore: “La Chiesa è dalla vostra parte, si fa carico di ogni
vostra fatica, vuole offrirvi il supporto della sua bimillenaria esperienza a servizio
dell’uomo e delle sue più profonde aspirazioni, - dice il testo - vuole aiutare voi
studenti, attraverso l’opera di insegnanti professionalmente competenti e spiritualmente
motivati, a leggere e interpretare la cultura letteraria, artistica e storica in cui
siete nati e cresciuti”. Nella parte conclusiva si dice che “in continuità con la
famiglia e in preparazione alla vita sociale e professionale, l’insegnamento della
religione cattolica è un valore aggiunto a cui vi invitiamo a guardare con fiducia,
qualunque sia il vostro credo e la vostra estrazione culturale”. Si sottolinea poi
che l’Irc “è di fatto capace di proporsi come significativa risorsa di orientamento
per tutti” e si formula il “caloroso invito a operare insieme perché non manchi alle
giovani generazioni l’opportunità di una proposta inerente la dimensione religiosa
e di una cultura umanistica e sapienziale che li abiliti ad affrontare le sfide del
nostro tempo”. (M.G.)