2011-11-15 14:24:02

Nicaragua: il presidente dei vescovi parla di poca trasparenza nel voto


Il presidente della Conferenza episcopale del Nicaragua, l'arcivescovo di Managua, mons. Leopoldo José Brenes Solórzano ha affermato che c'è stata una mancanza di trasparenza nelle elezioni del 6 novembre, in cui il presidente uscente, Daniel Ortega, è stato ampiamente rieletto, con accuse di frode da parte dell'opposizione. "Lo svolgimento delle elezioni non era strettamente trasparente come ci aspettavamo" ha detto mons. Brenes al Canale 2 della televisione sabato scorso. L’arcivescovo ha spiegato che il Consiglio Supremo Elettorale (Cse), responsabile delle elezioni in Nicaragua, è una "istituzione umana e ha le sue debolezze", così ha chiesto ai membri di "riconoscere i loro limiti". "Umilmente riconosciamo che ci sono punti deboli" ha detto. Mons. Brenes, ha anche sottolineato che il processo elettorale aveva comunque “molte cose positive”, come una grande affluenza alle urne, che è stata "una cosa bellissima". Con il 100% dei seggi conteggiati, il Consiglio Supremo Elettorale (Cse) ha approvato la rielezione di Ortega con il 62,46% dei voti. Il principale oppositore di Ortega, l'imprenditore Fabio Gadea, del Partito Liberale Indipendente (Pli), ha ricevuto il 31% dei voti, ma ha denunciato una "frode senza precedenti” e ha chiesto nuove elezioni, invitando i suoi sostenitori ad una "resistenza pacifica". L'opposizione nicaraguense ha infatti protestato con violenza contro la rielezione di Ortega in diverse parti del Paese, con un bilancio di quattro morti, 49 poliziotti feriti e centinaia di civili feriti. Mons. Brenes ha chiesto "a vincitori e vinti" di promuovere le loro richieste "senza violenza". "Le proteste, le richieste devono essere fatte senza violenza. Quelli che hanno vinto non dovrebbero attaccare coloro che fanno tali richieste, tutto deve svilupparsi in un clima di dialogo". (R.P.)







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