Ghana: i vescovi per un’equa ridistribuzione dei proventi delle risorse petrolifere
Il “Buon governo per la pace”, è il tiolo del documento della Conferenza episcopale
del Ghana diffuso al margine della sua assemblea plenaria annuale. Il testo, citato
dall'agenzia Misna, mette a fuoco in particolare i timori legati al nuovo status di
potenza petrolifera del Ghana. Secondo i vescovi, “i dibattiti in parlamento sull’opportunità
di riservare una percentuale fissa delle risorse petrolifere allo sviluppo della Regione
occidentale e così anche le lotte del governo con Kosmos, Exxon Mobil e altre multinazionali
indicano che esiste il pericolo di ripetere gli errori commessi con gravi conseguenze
in altri Paesi africani”. Le esigenze di sviluppo locali, si suggerisce nel testo,
devono tenere in conto i bisogni nazionali. Il legittimo confronto con le società
straniere, continuano i vescovi, non deve far perdere di vista la necessità di usare
le risorse in modo “trasparente e responsabile”. All’enunciazione dei principi seguono
gli esempi pratici. Nel testo tra i progetti da realizzare si indica il rifacimento
della strada che collega le città di Bogoso e Tarkwa, nella Regione occidentale, ma
anche l’ampliamento del corridoio che conduce da Accra a Kumasi tagliando il Ghana
in due. Per rendere visibile l’impegno alla trasparenza i vescovi chiedono invece
la “pubblicazione regolare di tutte le informazioni relative a contratti, prospezioni
e attività produttive in programma”. Nel documento della Conferenza episcopale è centrale
l’idea che solo una gestione attenta ed equilibrata della cosa pubblica possa mettere
al riparo da crisi e violenze. Dalla Costituzione del 1992 in poi, sottolineano i
vescovi, il Ghana è stato capace di proporsi come modello liberale di alternanza al
governo. Una nuova prova, la prima dalla scoperta del petrolio, attende il Paese l’anno
prossimo. (M.G.)