Lunedi
14 novembre 2011 - Benedetto XVI all'Angelus di ieri: "La Parola di Dio
di questa domenica – la penultima dell’anno liturgico – ci ammonisce circa la provvisorietà
dell’esistenza terrena e ci invita a viverla come un pellegrinaggio, tenendo lo sguardo
rivolto alla meta, a quel Dio che ci ha creato e, poiché ci ha fatto per sé (cfr S.
Agostino, Conf. 1,1), è il nostro destino ultimo e il senso del nostro vivere". Il
destino, il senso del cammino dell'esistenza. In quanti modi, dalle Morie agli stoici,
dalla Memesis alla necessità di Spinoza, a Schiller, fino a Martin Heidegger il destino
è stato protagonista del pensiero umano. Come liberarsi da un destno opprimente,
dalla crudezza della storia? Le ultime volontà del poeta greco Kriton Athanasulis
suonano di scottante attualità. E poi il destino maro di chi gestisce il potere
come tornaconto perosnale e non come servizio, il destino amaro di tanti giovan oggi
deprivati di ideali.. Il destino inteso come divinazione sul futuro: delleprofezie
sul 2012 si occupa in chiave mariana il libro A.D. 2012. La donna, il drago
e l'apocalisse, a firma di Saverio Gaeta e Andrea Tornielli,
in libreria per Piemme. Poi un richiam all'umanuità priva di Dio, il cui
destino è insensato, nel Motu Proprio di Benedetto XVi Ubicumque et semper...