Nigeria. Mons. Doeme: “alcuni politici responsabili delle violenze contro i cristiani”
“I veri responsabili delle violenze e degli spargimenti di sangue nel nord della Nigeria
sono alcuni politici corrotti che istigano all’odio religioso”. E’ quanto denuncia
mons. Oliver Dashe Doeme, vescovo di Maiduguri, capitale dello Stato nigeriano del
Borno. Il presule, in una conversazione telefonica ad “Aiuto alla Chiesa che soffre”
ha precisato che le autorità locali sfruttano le divisioni religiose interne per destabilizzare
il clima e spodestare il governo: “L’amministrazione locale ha fortemente deluso la
popolazione – racconta – consentendo gravi violazioni e minando la sicurezza stessa
dei cittadini”. Nell’ultimo fine settimana, la serie di attentati del gruppo islamista
“Boko Haram” ha provocato più di 100 morti. Epicentro delle violenze sono state la
città di Damaturu e il vicino villaggio di Patiskum, in cui gli estremisti si sono
scontrati con la polizia e hanno fatto esplodere numerosi ordigni in diverse moschee
e chiese. Tra queste, quella di S. Mary a Damaturu, che venerdì è stata colpita da
una bomba e ridotta in macerie. Il parroco e il vice-parroco, don James John e don
Allan, hanno raccontato a mons. Doeme di essersi messi in salvo appena prima dell’esplosione.
“Era una delle chiese più grandi della nostra diocesi – ha detto mons. Doeme - capace
di contenere migliaia di persone. Ed ora è rimasta solo la cenere. Se le Forze dell’ordine
fossero intervenute prima, molte persone avrebbero potuto salvarsi – afferma mons.
Doeme – ma molti degli attentatori erano proprio membri della Sicurezza”. Il vescovo
chiama in causa la responsabilità di alcuni politici – “di cui non posso fare i nomi”
– che si servono dei Boko Haram per perseguire i propri interessi. “Le autorità permettono
ai fondamentalisti islamici di comprare le armi e fomentano l’odio interconfessionale.
La religione – conclude il presule le cui parole sono state riprese dall'agenzia Sir
– è un argomento molto delicato in Nigeria ed è molto facile scatenare nuove tensioni”.
Dopo gli scontri dei giorni scorsi e le minacce di nuovi attentati da parte dei Boko
Haram, la Chiesa chiede al governo maggiore sicurezza. Anche il nunzio apostolico
mons. Augustine Kasujja, aveva espresso estrema preoccupazione per le violazioni alla
libertà religiosa che si verificano frequentemente in Nigeria, specie nel nord del
Paese. “La comunità internazionale – aveva detto mons. Augustine Kasujja – deve incoraggiare
il governo nigeriano ad accogliere nell’ordinamento interno le norme e le convenzioni
internazionali, facendole aderire alla Costituzione”. (A.L.)