La teologia del corpo al centro del convegno tenutosi al Regina Apostolorum
“La teologia del corpo permette in modo fecondo di combinare ragione e fede. Poter
ascoltare e riflettere sulla parola di Dio servendosi di strumenti metodologici provati,
come ha fatto Giovanni Paolo II, è di grande aiuto per una migliore comprensione della
rivelazione e giova ad approfondire il significato ultimo di tale parola”. E’ quanto
ha detto padre Pedro Barrajón, rettore dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum,
intervenendo al convegno internazionale sul tema della teologia del corpo conclusosi
ieri a Roma. All'incontro – riferisce l’agenzia Zenit - hanno partecipano esperti
da varie parti del mondo, che hanno approfondito la tematica da una prospettiva interdisciplinare:
bioetica, filosofica, giuridica, biblica, umanistica, teologica, pastorale e anche
dal punto di vista artistico e della comunicazione. Secondo padre Pedro Barrajón la
teologia del corpo “pone in un'antropologia adeguata il corpo umano, senza disgiungerlo
della vera spiritualità, dandole un carattere personalista e profondamente umano”.
Tra i numerosi interventi del congresso, mons. Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio
Consiglio per gli Operatori sanitari, ha parlato del tema del corpo e della sofferenza,
citando la Lettera Apostolica “Salvifici Doloris”, in cui Giovanni Paolo II spiega
come la sofferenza dia la possibilità all'uomo di entrare nel dialogo con Dio. “Ciò
che viene rivelato circa il corpo in sofferenza - ha affermato mons. Zimowski - è
la sua apertura al mondo nella forma di vulnerabilità. Questa apertura ci guida alla
solidarietà con i nostri simili: il corpo diventa luogo di comunione, per mezzo della
compassione”. Il tema della sofferenza è stato affrontato anche da padre Paolo Scarafoni,
rettore dell'Università Europea di Roma, che ha offerto un forte messaggio di speranza
nella sua relazione su “Corpo, morte e vita eterna. E’ il corpo che apre la strada
della speranza verso la resurrezione – ha ricordato padre Paolo Scarafoni - e ci pone
davanti a Cristo come nostra speranza, dando alla fede in Lui la fondamentale dimensione
della speranza (cfr. Spe salvi). L'annuncio di Lui - ha detto - risuona nei secoli
(omelia di Pasqua 2009 di Benedetto XVI), l’annuncio della sua resurrezione che dà
speranza. In questo consiste il cristianesimo, tutta la fede cristiana”. (A.L.)