Via libera all’ingresso della Russia all’interno dell’Organizzazione mondiale del
commercio. Lo ha deciso il gruppo di lavoro della struttura a Ginevra annunciando
che la ratifica arriverà il prossimo mese di dicembre, dopo un negoziato durato quasi
20 anni. Mosca ha accettato una serie di impegni per ridurre le barriere commerciali
e favorire la sua integrazione nell’economia mondiale, attraverso accordi in diversi
settori come quello energetico, agricolo e dei servizi. Eugenio Bonanata ha
raccolto il commento di Fulvio Scaglione, vicedirettore di Famiglia Cristiana
ed esperto di questioni russe:
R. - Certamente
l’ingresso della Russia nel Wto implicherà un’accettazione generale delle regole mondiali
del commercio. Credo che in questo quadro, soprattutto l’Unione europea che è il maggior
cliente delle esportazioni russe, le quali a loro volta sono fatte soprattutto di
petrolio e di gas, potrà sicuramente chiedere un ammorbidimento delle condizioni commerciali,
a partire dal prezzo. Da questo punto di vista, potrebbero influire positivamente
anche i gasdotti che sono stati tracciati in collaborazione con la Russia per arrivare
in Europa saltando quelli che erano due “tappi” - così almeno dal punto di vista politico
- come l’Ucraina e la Bielorussia.
D. - Quindi cosa potrà succedere
a livello dei consumi?
R. - A livello dei consumi quello che può succedere,
soprattutto nel settore dei consumi energetici, è una riduzione del costo per i clienti,
cioè per noi.
D. - Tutto questo potrà avere ricadute positive sulla
crescita economica mondiale?
R. - Certamente in un mondo che ormai ha
accettato universalmente le regole del libero commercio, della permeabilità delle
frontiere, l’assenza della Russia nel puzzle del commercio mondiale era un assurdo
e si faceva comunque sentire. Avere messo quella tessera al posto giusto agevolerà
sicuramente gli scambi. Sull’agevolazione degli scambi commerciali - come sappiamo
- si costruiscono anche agevolazioni per gli scambi politici, una distensione politica
generale, e indubbiamente la situazione mondiale non potrà che beneficiarne. Non credo
che questi benefici siano, però, a brevissimo termine, non saranno domani, c’è tutta
una serie di meccanismi che andranno rodati e verificati.
D. - Obama
ha detto che ci saranno conseguenze positive anche sul mercato del lavoro statunitense…
R.
- Obama fa bene a dire queste cose anche perché a un anno dalle elezioni presidenziali
deve pur dare qualche strumento di speranza ai cittadini e agli elettori. Credo che
se, per esempio, il mercato del petrolio e del gas raggiungerà regolazioni un po’
più a favore dei Paesi consumatori e un po' meno sbilanciati a favore dei Paesi produttori
ed esportatori, certamente l’economia americana come quella europea ne potranno guadagnare.
Noi abbiamo visto quanto ci costa il consumo di carburanti, quanto peso ha nell’economia
generale del Paese. Certamente anche gli Stati Uniti, che spendono molti soldi per
tenere artificialmente basso il prezzo dei carburanti e in generale dei rifornimenti
energetici, ne potrebbero guadagnare e non poco.
D. - In ultima istanza
cambierà il ruolo della Russia nello scenario economico internazionale?
R.
- Io credo che il fatto che dopo 18 anni si sia sbloccata questa pratica dell’ingresso
della Russia nel Wto dimostra che il ruolo della Russia nello scenario mondiale è
già cambiato. A prescindere dal fatto che la sua ricostruzione economica sia a buon
punto o meno, certamente, il peso politico della Russia è in questi anni cresciuto.
Credo che andrebbe anche fatto questo discorso: cioè, quanto questa adesione può tornare
utile alla Russia? Noi sappiamo quali sono i problemi interni della Russia, soprattutto
sul fronte della corruzione e dell’incertezza del quadro legislativo: sono tutte questioni
che deprimono l’interesse degli investitori stranieri verso la Russia e quindi rallentano
il suo sviluppo economico. Io credo che da questa adesione al Wto la Russia potrà
trarre il grosso beneficio di essere stimolata a darsi un assetto legislativo, istituzionale,
regolamentare più moderno, più contemporaneo, più occidentale, e quindi alla fine
beneficiarne fortemente dal punto di vista economico. (bf)