Terra Santa: a rischio le terre dei cristiani di Beit Jala per l'estensione del Muro
Hanno deciso di pregare all’aperto per esprimere il loro dissenso sulla decisione
di Israele di confiscare parte della terra di Beit Jala, nei pressi di Betlemme, con
lo scopo di estendere il muro di separazione, che dovrebbe impedire ogni intrusione
di terroristi palestinesi nel territorio nazionale, all’entrata della valle di Cremisan.
E’ per questo che venerdì scorso, riferisce il portale del patriarcato latino di Gerusalemme
www.lpj.org, i cristiani della cittadina della Terra Santa hanno partecipato ad una
Messa all’aperto concelebrata dal parroco di Beit Jala, padre Ibrahim Shomali, e padre
Mario Cornioli. Nel mese di settembre un comitato israeliano ha approvato un piano
per costruire mille nuove case sulle pendici sud di Gilo che allunga il percorso del
muro e richiede la confisca di terre appartenenti a cristiani e alla chiesa cristiana.
I fedeli di Beit Jala hanno voluto “protestare” con la preghiera per non perdere la
loro terra e per sollecitare la comunità internazionale e la società civile a mobilitarsi
per la loro causa. La liturgia è stata celebrata in un campo di ulivi, dove i parrocchiani
di Beit Jala vogliono riunirsi tutti i venerdì nella speranza che la loro terra venga
rispettata. (T.C.)