2011-11-11 14:01:31

Pakistan: nel Sindh tentativi di riconciliazione tra minoranze religiose e gruppi islamici


E’ in corso un tentativo di riconciliazione fra le minoranze religiose, in special modo la comunità indù e i gruppi musulmani, dopo l’uccisione dei quattro indù (un medico e tre membri del personale paramedico) in un ospedale di Chak, nel nord del Sindh. L’omicidio è stato perpetrato probabilmente da alcuni membri di una confraternita musulmana locale (la polizia ha arrestato 13 sospetti), a causa della controversia su una ragazza indù rapita e convertita all’islam. Le minoranze religiose indù e cristiane hanno lanciato una manifestazione pubblica e uno sciopero della fame per chiedere più protezione al governo, accusato di immobilismo. La “All Pakistan Minorities Alliance” (Apma), la maggiore associazione pakistana che difende le minoranze, fondata dal cattolico Shahbaz Bhatti, ex ministro federale assassinato, è intervenuta organizzando alcuni incontri di mediazione, portando allo stesso tavolo membri della comunità indù, leader musulmani, alcuni cristiani, esponenti delle autorità civili, con l’obiettivo della riconciliazione. Paul Bhatti, attuale presidente dell’Apma, fratello del Ministro ucciso e Consigliere speciale del Primo Ministro per gli affari delle minoranze religiose, ha spiegato all'agenzia Fides: “In questa fase occorre lavorare per la riconciliazione, stemperando le tensioni sociali e religiose. Quanto è accaduto è deprecabile ed è una sconfitta per lo Stato. Il Presidente del Pakistan Ali Zardari ha garantito maggiore protezione”. Bhatti individua nel curriculum educativo la radice del problema: “Come Apma, il nostro obiettivo è contribuire a formare un nuovo curriculum educativo in Pakistan, per sradicare la mentalità di odio e intolleranza verso le minoranze religiose, che viene insegnata già nelle scuole elementari”. (R.P.)







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