Crisi: la transizione pone un problema di democrazia in Italia
Una delle cause principali
dell'attuale crisi finanziaria è in un "liberismo economico che rifiuta regole e controlli"
e che si base esclusivamente sulle leggi del mercato. Alla Radio Vaticana, l'economista
Stefano Zamagni, presidente dell'Agenzia del Terzo Settore, spiega che un governo
''di transizione'', come quello che si prospetta in Italia dopo le dimissioni di Silvio
Berlusconi, in questo momento ''non ha alternative'', ma deve rispettare ''due condizioni'':
dev'essere ''a termine'', al massimo 18 mesi, e deve ''cambiare la legge elettorale''.
Tale soluzione, dettata ''dalla finanza internazionale'', pone comunque all'Italia
un problema di ''deficit di democrazia''. Per Zamagni, docente di Economia Politica
all'Università di Bologna, i laici cattolici "avrebbero dovuto incominciare a battere
un pugno sul tavolo almeno un anno, un anno e mezzo fa: probabilmente, oggi non ci
troveremmo in questa situazione, perche' se c'e' un pensiero che il movimento cattolico,
nelle sue varie articolazioni, ha sempre coltivato e' quello della politica come scienza
del buon governo". La critica che Zamagni rivolge ai cattolici e' che "sono stati
un po' troppo alla finestra: hanno curato e hanno fatto benissimo la sfera culturale,
e poi la sfera del sociale, dove hanno fatto super-bene, ma sono arretrati sotto il
profilo della politica". "Soprattutto - conclude - c'e' stato un modo di ritrarsi
dall'attivita' politica con una sorta di demonizzazione. Ora stiamo pagando le conseguenze
di questa ingenuita'".