Chiusa a Firenze l’Assemblea generale della Conferenza Italiana Superiori Maggiori
Si è conclusa questa mattina a Firenze la 51.ma Assemblea Generale della Conferenza
Italiana Superiori Maggiori (Cism) sul tema “Confronto e aspettative sul futuro della
Chiesa in Italia: quale compito dei Religiosi”. Nell’arco di quattro giorni si è parlato
di “Ecclesiologia e prassi di chiesa locale in Italia”, della “Nuova Evangelizzazione”
e del “Presente e futuro del cammino della Chiesa in Italia”. Si è parlato anche di
“Religiosi e Chiesa locale”, di “Convergenze e divergenze nell’interazione ecclesiale”,
di “Religiosi e Presbiterio locale”. I 150 partecipanti, appartenenti ai 130 Istituti
riuniti nella Cism, hanno seguito con interesse le relazioni, intervenendo animatamente
nelle discussioni. Tutti hanno trovato interessante sia l’argomento sia le esposizioni
di argomenti che li coinvolgono in prima persona e che li hanno messi di fronte a
un bivio, dal quale hanno visto da una parte il cammino fatto dalla Conferenza negli
ultimi decenni, e dall’altra hanno potuto intravedere la prospettiva di nuovi e interessanti
interventi. Tutti hanno avuto la sensazione che si sta delineando con maggior chiarezza
il concetto e la necessità di quella Nuova Evangelizzazione di cui si parla da tempo
e che deve interpellarli fino in fondo, come dimostra la situazione in cui si trova
oggi il nostro Paese. E nella prossima Assemblea si parlerà proprio di questa. Le
nuove possibilità di lavoro, è stato detto, dovrebbero liberarli dalla tristezza di
leggere profeticamente i vuoti che aumentano nei conventi e di scorgere le briciole
di luci serpeggianti sugli orizzonti della Vita Consacrata, segni meravigliosi che
permettono nuove forme di apostolato, cominciando dalla realtà che li circonda. Realtà
di presenze ancora valide, ma che hanno bisogno di essere liberate dalle incrostazioni
che impediscono di leggere il presente con chiarezza, in vista delle interpellanze
per il futuro. Intervenendo infine ieri pomeriggio sul tema “I religiosi membri del
Presbiterio Diocesano elementi per una riflessione”, mons. Joseph Tobin, segretario
della Congregazione per la Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, ha fatto
riferimento ad una certa tendenza segnata da una separazione tra sacerdoti religiosi
e quelli diocesani. Ma nonostante tentazioni di chiusura – ha osservato - si è instaurata
una comune collaborazione nata dalla riscoperta della comune missione: quella evangelica.
Occorre un’azione di dialogo tra queste due realtà ecclesiali per promuovere una fattiva
collaborazione. Tale dialogo – ha spiegato mons. Tobin - si dovrebbe sviluppare su
quattro caratteristiche fondamentali: la chiarezza, la fiducia, la mitezza e la prudenza.
“La forza della Chiesa – ha concluso – è nella comunione e solo sotto questo punto
di vista possono nascere le relazioni reciproche dei discepoli di Gesù Cristo”. (Da
Firenze, padre Egidio Picucci)