Portogallo: i vescovi denunciano la dittatura economica dei capitali
“Se esistono paradisi fiscali, significa che ci sono anche degli inferni di povertà
e di ingiustizia che è necessario eliminare”, così mons. Manuel Morujão, segretario
generale della Conferenza episcopale portoghese (Cep), annunciando una prossima nota
pastorale dei vescovi, riuniti a Fatima – riporta l’agenzia Sir - in Assemblea plenaria.
Il documento, intitolato “Speranza in tempo di crisi”, evidenzia – ha spiegato il
portavoce della Cep - che “le stesse forze politiche si trovano a volte in posizione
subalterna, rispetto ad una dittatura esercitata dal capitale che si sovrappone alle
libertà di scelta, finendo per colpire soprattutto coloro che sono socialmente più
fragili”. La nota della Chiesa portoghese sollecita a “mantenere la vicinanza e la
solidarietà con le persone che soffrono”, perché “la speranza non si deve limitare
alle parole”, ma deve “concretizzarsi nelle azioni quotidiane delle istituzioni cattoliche”.
I presuli precisano di non voler accusare nessuno in particolare, ma solo denunciare
“i giochi oscuri del potere, soprattutto di quello economico, e quelle persone senza
volto che, in qualche modo, sono i responsabili di dittature economiche che tutti
sono costretti a subire”. I vescovi portoghesi hanno inoltre deciso di collaborare
con il nuovo governo per la ripresa produttiva del Paese, ammettendo la possibilità
- che sarà sottoposta all’approvazione della Santa Sede - di “rinunciare” a due festività
religiose infrasettimanali, da celebrare la domenica successiva. (G.C.)