L’Aiea: l'Iran lavora alla bomba atomica. Teheran respinge le accuse. L'Ue: no a opzioni
militari
L'Iran sta lavorando alla bomba atomica. Dopo giorni di indiscrezioni e ipotesi, è
arrivato ieri sera l'attesissimo rapporto dell'Aiea sul programma nucleare di Teheran.
Il servizio di Fausta Speranza:
L'Aiea afferma di essere in possesso di
informazioni “credibili” fornite anche da Stati membri che indicano che “l'Iran ha
condotto attività rilevanti per lo sviluppo di dispositivi esplosivi nucleari” e dice
di nutrire “serie preoccupazioni riguardo le possibili dimensioni militari del suo
programma nucleare”. Secondo le informazioni a disposizione, Teheran avrebbe “pianificato
e avviato sperimentazioni preparatorie che sarebbero utili nel caso in cui volesse
condurre un test per un ordigno nucleare”. Dunque, ci sono riscontri coerenti e credibili
di una dimensione militare del programma nucleare e cioè dell'esistenza di un programma
occulto, al di là di quello ufficiale dichiarato da Teheran per scopi meramente civili.
Teheran definisce il rapporto “squilibrato, non professionale e politicamente motivato”.
Nelle stesse ore l'ambasciatore iraniano presso l'Aiea, Ali Asghar Soltaniyeh, assicura
che l'Iran non abbandonerà “mai” il programma nucleare, ma – afferma - continuerà
a collaborare con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Nei giorni
scorsi si è parlato di un possibile attacco da parte di Israele. Oggi la stampa di
Tel Aviv chiede nuove sanzioni sottolineando che già prima dovevano essere ascoltate
le ragioni di Israele. Anche la Francia invoca nuove sanzioni. Da parte sua,
Pechino ribadisce che "qualsiasi azione militare" contro l'Iran sarebbe "un
disastro" per tutto il Medio Oriente. A questo punto è probabile che venga
chiamato in causa il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L'Unione europea
sta, intanto, consultando gli Stati membri e i partner internazionali sull'ipotesi
di sanzioni aggiuntive contro Teheran, ma esclude completamente l'opzione militare,
mentre per la Russia vanno escluse anche nuove sanzioni.