2011-11-09 16:05:16

Inaugurato a Roma l'anno accademico della Pontificia Università Lateranense


Riflettere sulla formazione e approfondire il legame tra cattolici e Unità d’Italia. Queste le due istanze al centro della solenne inaugurazione dell’anno accademico 2011-2012 della Pontificia Università Lateranense che si è tenuta stamani, presso l’Aula Magna Benedetto XVI dell’ateneo. Come da tradizione a proferire i saluti introduttivi è stato il Gran Cancelliere dell’Università, il cardinale Agostino Vallini a cui ha fatto seguito la prolusione del rettore magnifico della Lateranense, il vescovo Enrico dal Covolo. Quest’anno l’intervento centrale è stato affidato all’arcivescovo di Bologna, il cardinale Carlo Caffarra che ha tenuto una relazione magistrale su La responsabilità dei formatori. A seguire l’inaugurazione della mostra libraria “Le radici cristiane dell’Italia unita” e, a tagliare il nastro il sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno. “L’evento di inaugurazione è legato quest’anno a due sollecitudini – ha spiegato il rettore dal Covolo – : quella di corrispondere alla formazione dei formatori, obiettivo prioritario del nuovo anno accademico e quella di celebrare le radici cristiane dell’Unità d’Italia grazie all’opera educativa di formatori illustri e dei loro scritti custoditi nella nostra biblioteca”. “Nella nostra Università, che pure rimane fasciata anch’essa dalla ‘crisi globale’ e dall’emergenza educativa del momento presente – ha aggiunto - la formazione dei formatori dovrà perseguire, come mèta ultima, la formazione di mentalità capaci di sintesi filosofico-teologica … all’insegna del dialogo tra fede e ragione, tra ‘la scienza di Dio’ e ‘le scienze dell’uomo’. Solo così la nostra Università potrà dirsi degna del suo nome, ed essere luogo del sapere universale”. Il rettore ha quindi affermato che per conseguire l’obiettivo della formazione dei formatori, è indispensabile che “la cultura della qualità divenga lo stile della nostra vita accademica ordinaria”. In questo contesto – ha proseguito – “è necessario un coraggioso rinnovamento della nostra Università” e “il tempo è propizio, se sapremo valorizzare l’emergenza del momento presente come un’opportunità educativa, piuttosto che una ‘catastrofe o una ‘fatale sciagura’. Nella sua relazione, il cardinale Carlo Caffarra, si è soffermato sul tema “La responsabilità degli educatori, oggi”. Di fronte, alla sfida dell’“emergenza educativa”, ha detto il porporato, la responsabilità dell’educatore è di condurre la persona da educare “alla realizzazione di sé” secondo “la vera umanità”. Per questo, ha osservato l’arcivescovo di Bologna, il “relativismo è l’ospite più inquietante ed ingombrante nella dimora dell’educatore”. Quest’ultimo, ha ribadito il cardinale Caffarra, è “responsabile, è custode della verità, dell’essere e della verità circa il bene della persona”. In definitiva, ha concluso il porporato, l’educatore “ha la responsabilità della nascita di un io veramente libero e liberamente vero; ha la responsabilità della custodia della verità circa il bene della persona; ha la responsabilità della testimonianza alla verità circa il bene dell’uomo”.







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