2011-11-09 13:13:17

Crisi: occasione di crescita per la classe dirigente italiana


Antonio Maria Baggio, politologo, docente Filosofia Politica Università Sophia di Loppiano (Fi) direttore di "Nuova Umanità" rivista di cultura dei Focolari
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Tutti i Paesi europei sono in difficoltà e danno, nell’insieme, l’impressione di una classe politica che non era stata preparata ad affrontare crisi di queste dimensioni. Dall’altra c’è una nostra specificità italiana: abbiamo accertato che il governo manca di una maggioranza ed invece abbiamo bisogno che tutto il Paese si unisca. Anzitutto, abbiamo bisogno di fare delle cose con urgenza. E’ una specie di programma che l’Europa stessa ci ha dettato e noi dobbiamo applicarlo. Ci vorrebbe quindi un governo autorevole, che abbia come riferimento il presidente della Repubblica. Serve un periodo di tempo necessario perché le due coalizioni - centrodestra e centrosinistra - si sistemino. Sono votabili in questo momento? Il centrodestra è decapitato, deve ristrutturarsi completamente ed il centrosinistra è completamente diviso. Entrambi hanno bisogno di tempo. Tempo che possono avere con un governo di transizione e di tregua, che faccia le cose importanti, che ponga le condizioni per le scelte di struttura che poi il governo successivo, quello che uscirà dalle elezioni nel 2013, farà.
Ci sarebbe certamente bisogno di una legge elettorale che fosse in grado di esprimerle tutte - parlo di quattro o cinque grossi blocchi culturali. Poi non è detto che queste culture politiche debbano frammentarsi: possono invece costruirsi in una coalizione. Credo che del bipolarismo ci sia bisogno in questo senso, cioè per fare in modo che una legge elettorale possa rispondere a due caratteristiche: rappresentare gli elettori e fare in modo che queste diverse culture politiche si esprimano. Poi, però, deve permettere di governare. L’essere cattolici può essere una spinta per l’ispirazione, le risorse e la purezza nell’agire, cose che sono importantissime e fondamentali. Questo, però, va tradotto in una laicità di comportamenti da tenere che è essenziale. Credo che la società si possa organizzare avendo al suo interno anche l’anima cattolica, ma a muoversi devono essere poi i cattolici in quanto cittadini. ( a cura di Luca Collodi )







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