Costa d’Avorio: assalite da bande armate una quarantina di strutture cattoliche
“In tutta Abidjan in due mesi e mezzo, circa 40 tra chiese e case di religiosi e religiose
sono state attaccate da banditi armati a scopo di rapina”. E’ quanto denuncia all’agenzia
Fides padre Augustin Obrou, responsabile dell’Ufficio comunicazioni dell’arcidiocesi
di Abidjan, la capitale economica della Costa d’Avorio. “È una situazione impressionante.
È vero che dopo la fine della guerra civile c’è ancora un’insicurezza generalizzata,
ma il fatto che un così gran numero di luoghi di culto cattolici siano stati attaccati
in così poco tempo lascia adito a sospettare che vi siano anche altre motivazioni,
oltre alla semplice rapina”. “Non sappiamo se vi siano motivazioni di carattere politico
o confessionale, ma sospettiamo che vi sia qualcos’altro dietro questi fatti”. “Gli
attacchi – prosegue padre Augustin Obrou - sono iniziati dalla fine di agosto e continuano
tuttora, nei diversi quartieri di Abidjan”. Anche in altre zone del Paese si sono
verificati assalti a strutture della Chiesa cattolica. A settembre un gruppo di banditi
ha assalito la residenza del vescovo di San Pedro. “Abbiamo avuto un incontro - afferma
padre Obrou - con il presidente Ouattara, con il ministro della Difesa e quello della
Sicurezza per segnalare la situazione e sono stati messi dei presidi di poliziotti
e gendarmi di fronte ad alcune parrocchie, ma le rapine continuano”. La Costa d’Avorio
sta uscendo da 10 anni di divisioni e di violenza, un periodo turbolento iniziato
nel settembre 2002 e concluso nell’aprile di quest’anno con la vittoria delle forze
dell’attuale presidente Alassane Ouattara, appoggiate dai militari francesi e dell’Onu,
contro quelle dell’ex Presidente Laurent Gbagbo, che si trova ora agli arresti. (A.L.)