Conferenza in Vaticano sulle cellule staminali adulte: rendere accessibile la scienza
a tutti
Bisogna sgomberare il campo dal pregiudizio che la Chiesa sia contro la scienza: cosi
il vescovo Ignacio Carrasco de Paula, presidente della Pontifica Accademia per la
Vita, aprendo stamane nell’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano la Conferenza internazionale
su “Le cellule staminali adulte: la scienza e il futuro dell’uomo e della cultura”,
promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura e dalla Fondazione “Stem for life”.
Più di 30 i relatori tra medici e pazienti, esperti di varie discipline, politici,
diplomatici, imprenditori ed esponenti della cultura chiamati a confrontarsi nei tre
giorni dei lavori. Il servizio di Roberta Gisotti:
Dialogare
con la scienza è un ambito fondamentale del nostro Dicastero, ha esordito il cardinale
Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, spiegando le
ragioni di questo Convegno, collocato al crocevia di una ricerca medica alleata con
i pazienti, che risponda all’etica della persona, attenta ai risvolti antropologici,
specie in un ambito tanto complesso come quello della medicina rigenerativa. La Chiesa
non è certo contraria alla scienza - ha puntualizzato il vescovo Carrasco de Paula,
presidente dell’Accademia per la Vita nella sua prolusione - non condanna ciò che
è in natura ma l’operato dell’uomo se non sorretto da fini etici volti al bene comune.
E, la Chiesa sa bene, ha aggiunto il presule, che le diverse discipline scientifiche
si stanno adoperando per aumentare gli standard etici. Occorre dunque conoscere i
risultati di scienze sperimentali, per valutarle ed incoraggiarle se lo meritano.
Nel caso delle cellulle staminali embrionali la Chiesa non può accettare che si uccida
la vita umana, mentre le cellulle staminali adulte non pongono questo dilemma, ha
sottolineato la dott.ssa Robin Smith, presidente della Fondazione “Stem for life,
la società farmaceutica statunitense partner dell’iniziativa, convinta che la Conferenza
sarà un’occasione “storica” per fare il punto sulla medicina rigenerativa basata sulle
cellule staminali adulte, una ricerca poco conosciuta dal grande pubblico – nonostante
– ha riferito il dottor Max Gomez - gli ottimi risultati ottenuti nella cura di pazienti
oncologici, diabetici, affetti da immunodeficienza e cardiopatici, alcuni ospiti della
Conferenza. Una ricerca che se confermata nella sua positività avrà bisogno di adeguati
finanziamenti. Quali risultati si aspettano dai lavori? Padre Tomasz Trafny,
responsabile del Dipartimento Scienza e Fede del Dicastero promotore:
R.
- Anzitutto vogliamo creare una piattaforma di comunicazione tra la comunità scientifica
e coloro che non hanno una formazione scientifica ma che si interessano comunque ai
fenomeni della ricerca e dell’avanzamento delle scienze naturali, comprese quelle
mediche. Il secondo obiettivo è poter tradurre una scienza così sofisticata e renderla
più accessibile ad un grande pubblico. Il terzo obiettivo è presentare ciò che la
scienza ha raggiunto nel suo percorso, nell’orizzonte di una ricerca multidisciplinare,
che coinvolge non solo le scienze esatte, quelle naturali, ma anche quelle umane.
D.
- Non si vuole, quindi, che la scienza medica prosegua da sola in questo difficile
percorso…
R. - Noi vogliamo essere partner di un’ampia discussione.
Non vogliamo essere distaccati da un discorso di ricerca e d’indagine profonda, scientifica
ed articolata.
D. - Ed anche che la pubblica opinione possa partecipare
a questo dibattito più di quanto non avvenga oggi…
R. - L’obiettivo
ultimo è proprio questo: tradurre i risultati delle scienze profonde e specializzate
rendendole accessibili a coloro che non hanno un background scientifico ma che si
pongono comunque delle domande sulla ricerca, sulle scelte morali e sulla validità
di protocolli di applicazioni cliniche e non vogliono avere alcun conflitto né con
la propria coscienza né tantomeno con i valori religiosi che professano. (vv)