2011-11-08 14:28:59

Francia: i vescovi deplorano le offese al sentimento religioso dei credenti


Preoccupazione per le sempre più ricorrenti offese arrecate al sentimento religioso dei credenti in nome della libertà di espressione, ma anche condanna di ogni reazione violenta di chi sente la propria fede oltraggiata. È la posizione ribadita dai vescovi francesi a margine della loro plenaria in corso in questi giorni a Lourdes in merito alle aspre polemiche in Francia sull’opera teatrale di Romeo Castellucci, "Sul concetto di volto nel figlio di Dio”. La pièce – come è noto - è diventata oggetto di vivaci proteste anche violente di alcuni gruppi militanti cattolici, perché considerata blasfema e cristianofoba. A suscitare indignazione è la scena finale dello spettacolo in cui una riproduzione gigante del volto del Cristo, il ‘Salvator Mundi’ di Antonello da Messina, viene cosparsa di escrementi. I vescovi francesi, pur deplorando l’offesa ai sentimenti religiosi dei cristiani, hanno preso una netta e ferma distanza da ogni reazione aggressiva. “La Chiesa cattolica in Francia - ha dichiarato il portavoce della Conferenza episcopale mons. Bernard Podvin – non è né integralista, né oscurantista. I cattolici aspirano, come cittadini, ad essere rispettati nella loro fede”. Una linea ribadita in questi giorni da diversi vescovi citati dall’agenzia Apic che hanno peraltro ammesso la loro difficoltà a decidere la strategia migliore di fronte alle azioni denigratorie mosse contro la Chiesa. Il silenzio, infatti, rischia di esasperare i sentimenti di molti fedeli e quindi di legittimare ai loro occhi le azioni dei gruppi cattolici estremisti. Per altro verso, il presidente della Conferenza episcopale cardinale André Vingt-Trois ha messo in guardia da una strategia difensiva dettata da una sorta di sindrome da minoranza. Un’evoluzione in questo senso - ha ammonito - è contraria alla tradizione di un cristianesimo che rivendica un ruolo più ampio nel dibattito sociale e politico. In altri termini, come ha affermato il cardinale Jean-Pierre Ricard, i vescovi francesi hanno davanti due possibilità: “costruirsi un carapace attorno che tuttavia può essere distrutto appena viene perforato. Oppure irrobustire la colonna vertebrale per affrontare in modo più deciso queste critiche, restando aperti al dialogo con la società”. (L.Z.)







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