Svizzera: è in corso la Settimana delle religioni per la conoscenza reciproca
Da ieri è in corso in Svizzera la quinta edizione della «Settimana delle religioni»,
coordinata a livello nazionale dalla Comunità di lavoro interreligiosa «Iras Cotis»,
che ha sede a Basilea. Localmente, collaboreranno all’organizzazione delle attività
delegati cantonali all’integrazione, organismi ecclesiastici o interreligiosi e chiese
cantonali. Tema di quest’anno è «Religione, arte e società: un rapporto vitale». Nata
nel 2007, la «Settimana delle religioni» è un ciclo di manifestazioni che si svolge
in tutta la Svizzera con l’obiettivo di promuovere l’incontro tra uomini di diversa
appartenenza religiosa. Tali incontri, tra rappresentanti dei culti, della scienza
e della politica, sono indispensabili — spiegano gli organizzatori — «affinché si
possa garantire una convivenza pacifica nella nostra società pluralistica». A questa
edizione, che si concluderà il 12 novembre, hanno collaborato l’Associazione d’amicizia
ebraico-cristiana, la comunità bahai «Ticino», la comunità di lavoro delle Chiese
cristiane nel Ticino, l’Istituto «Kalachakra» di cultura buddista tibetana e per la
pace, la Lega dei musulmani in Ticino. Sono invitati a dare un contributo - riferisce
L'Osservatore Romano - tutti coloro che si interessano alla cultura e alla religione
e sono motivati a impegnarsi per una convivenza armoniosa in Svizzera. Possono partecipare
sia singole persone sia associazioni, classi scolastiche e comunità religiose. «Ogni
partecipazione — hanno sottolineato gli organizzatori — è un arricchimento. Le comunità
cristiane apprendono a conoscere dei vicini prima sconosciuti, mentre le associazioni
musulmane permettono ad altri credenti di comprendere i pilastri dell’islam. Cristiani,
ebrei, aleviti, bahai, buddisti e induisti si presentano contribuendo a una migliore
percezione dell’altro e rispondendo a domande che talvolta possono suscitare insicurezza
e dubbi». Si tratta soprattutto di fare conoscenza reciproca e di allacciare contatti.
«Questo — hanno dichiarato i promotori — aiuta a scoprire ciò che unisce e ciò che
è specifico di ogni cultura e religione e permette di gestire le differenze. La finalità
non è quella di creare un’armonia forzata, ma di accogliere punti di vista differenti
e di apprezzare le molteplici confessioni e culture religiose. Il nostro è un approccio
rispettoso nei confronti di contenuti e pratiche religiose di varia natura». Scopo
della «Settimana delle religioni», quindi, non è quello di fare proselitismo ma di
offrire a coloro che praticano una fede l’opportunità di essere accolti dal pubblico,
che partecipa a una manifestazione religiosa, con interesse e rispetto. L’evento,
oltre a promuovere una cultura del rispetto reciproco, vuole rendere attenta l’opinione
pubblica riguardo la presenza delle diverse realtà religiose in Svizzera, considerando
che le stesse hanno una rilevanza sia per il singolo individuo sia per la comunità.
Incontrarsi e fare conoscenza gli uni degli altri, pregare insieme, svolgere un’azione
concreta in comune sono tutti elementi che concorrono a una migliore comprensione,
a un maggiore rispetto, all’accettazione reciproca. (R.P.)