Romania: concluso ad Oradea l'incontro dei vescovi europei delle Chiese cattoliche
Orientali
L’incontro annuale dei vescovi cattolici orientali in Europa ha radunato quest’anno
a Oradea (Romania) circa 70 partecipanti tra vescovi ed esperti, su invito del vescovo
di Oradea-Mare, mons. Virgil Bercea. Tema dei lavori è stato il contributo delle Chiese
orientali cattoliche in Europa alla nuova evangelizzazione. L’incontro, si legge in
una nota diffusa dal Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa) e ripresa
dall'agenzia Sir, è stato “un momento di discernimento comunitario finalizzato a individuare
gli stimoli adeguati per rispondere alla sfida dell’annuncio di Cristo nell’attuale
contesto socio-culturale”. I risultati dei lavori confluiranno in un rapporto che
verrà consegnato alla segreteria del Sinodo dei vescovi in vista della 13a assemblea
generale ordinaria del sinodo dei vescovi (Roma, 7-28 ottobre 2012). All’incontro
hanno preso parte anche i vescovi di rito latino della Conferenza episcopale rumena.
Nel corso dei lavori, i vescovi hanno ringraziato il Santo Padre per la sua iniziativa
di indicare nell’intenzione generale per l’apostolato della preghiera, le Chiese orientali
cattoliche “affinché la loro venerabile tradizione sia conosciuta e stimata quale
ricchezza spirituale per tutta la Chiesa”. Sulla nuova evangelizzazione due ordine
di riflessioni sono stati al centro dei lavori: “Da un lato, il fatto che le Chiese
orientali cattoliche in Europa hanno un contributo specifico ed unico a dare alla
riflessione in corso nella intera Chiesa cattolica e al processo, già in atto, della
nuova evangelizzazione”; dall’altro lato, prosegue il comunicato, “si è visto come
anch’esse devono essere consapevole delle sfide che il mondo attuale porta alla missione”.
La crisi che il mondo vive oggi è “essenzialmente di carattere antropologico, in parte
frutto del secolarismo che ha provocato un’ingiustificata emarginazione di Dio, tanto
nella sfera pubblica che in quella privata delle persone, comportando così un forte
disorientamento dell’identità personale, per cui l’uomo moderno diventa spesso incapace
di giustificare se stesso e l’orientamento della propria esistenza”. Anche “le Chiese
cattoliche orientali si sentono confrontate a questi problemi e, dopo la vitalità
dimostrata all’indomani della libertà ritrovata, circa due decenni fa, si sentono
interpellate da questi fenomeni globali specie perché toccano molti dei loro fedeli
immigrati ponendo così alle loro rispettive Chiese, questioni pastorali inedite che
necessitano soluzioni adeguate ed originali”. L’incontro 2012 si svolgerà a Zagabria
dall’8 al 11 novembre, in occasione del quarto centenario dell’unione della Chiesa
cattolica di rito bizantino croata con Roma, su invito di mons. Nikola Kekić, vescovo
di Križevci. (R.P.)