Italia. Smentite le voci sulle dimissioni di Berlusconi. Intervista con Francesco
Belletti
Il capogruppo alla Camera del Pdl Fabrizio Cicchitto smentisce che il premier Berlusconi
si starebbe per dimettere. Cicchitto avrebbe parlato con lo stesso presidente del
Consiglio. La notizia era stata data via web dal direttore de 'Il Foglio' Giuliano
Ferrara e da Franco Bechis, vice direttore di 'Libero'. I mercati hanno reagito in
modo nervoso. Dapprima, infatti, lo spread tra Titoli di Stato italiani e tedeschi
è sceso, poi, dopo la smentita, è tornato a impennarsi. Ma le famiglie italiane quanto
stanno pagando questa incertezza politica? Alessandri Guarasci lo ha chiesto
a Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari.
R. – Le famiglie
sono state stressate per lungo tempo, per quanto riguarda le difficoltà del lavoro
e la situazione di incertezza complessiva che viviamo in tutto il Paese. Quindi, certamente
le famiglie sono le prime vittime ma anche le prime risorse di fronte alla crisi.
D.
– Lei ci crede che prima o poi arriverà una vera riforma fiscale, fondata appunto
sulla famiglia?
R. – Io ci credo anche se lo scenario non sembra particolarmente
interessante, da questo punto di vista. Noi siamo convinti che senza una riforma sul
fisco a misura di famiglia, ogni intervento sarà ingiusto, come oggi è ingiusto il
nostro fisco. E soprattutto, che una riforma sul fisco sarebbe una ricetta fondamentale
per uscire dalla crisi, perché rimettere in movimento consumi, speranza, progetto
delle famiglie, è una priorità assoluta. Forse il mondo dell’economia, il mondo della
politica, questo non lo ha ancora capito con chiarezza.
D. – E’ questa
anche la via principale per restituire potere d’acquisto ai salari, nonostante si
dica che aerei e ristoranti sono pieni?
R. – Diciamo che la crisi ha
generato anche un grande approfondimento delle differenze, per cui troviamo molte
macchine di grande cilindrata comprate, i ristoranti pieni e non vediamo in giro invece
le famiglie più in difficoltà, quelle che sono alla ricerca di lavoro, i giovani che
non lavorano e non studiano … Alcune rappresentazioni della realtà sono illusorie.
Di fatto, la crisi ha picchiato duro sulle famiglie, soprattutto perché sta durando
da molto tempo.
D. – Tutto questo, secondo lei, si può fare con l’attuale
assetto politico?
R. – Io credo che il primo luogo da risanare radicalmente
sia oggi la politica, il sistema dei partiti. Questo Parlamento non sta funzionando
e c’è bisogno di una grande responsabilità, di un grande salto di qualità perché oggi
questa leadership politica non sembra in grado di portarci fuori. Dipende proprio
da una situazione in cui i partiti hanno snaturato la loro natura, le regole della
democrazia … Sono in difficoltà. Per esempio, la totale impossibilità di poter scegliere
le persone con le preferenze, per noi è gravissima! Ma credo che si debba uscire dal
paradigma del “tanto peggio – tanto meglio”. C’è la sfida del bene comune: oggi, pochi
sembrano in grado di raccoglierla. (gf)