2011-11-07 14:34:33

Grecia: governo di unità nazionale per superare la crisi


Un governo di unità nazionale che avrà l'obiettivo di portare la Grecia alle elezioni, dopo aver approvato il nuovo pacchetto di aiuti al Paese deciso dal Vertice europeo del 27 ottobre. Questo l’accordo raggiunto dai leader dei due maggiori partiti greci, George Papandreou, leader del Pasok, il partito socialista sino a ieri sera al governo, e Antonis Samaras, leader di Nea Dimocratia, il principale schieramento dell'opposizione, di centro-destra. La composizione del nuovo esecutivo dovrebbe essere annunciata in giornata. Per la poltrona di primo ministro, i due leader sarebbero d'accordo sul nome di Lucas Papademos, ex vice direttore della Banca centrale europea, vicino al Pasok. Le elezioni anticipate dovrebbero tenersi il 19 febbraio prossimo. Un esecutivo di unità nazionale in Grecia potrà rassicurare i mercati, garantendo il proseguimento della politica di sacrifici concordati con l’Unione europea e il Fondo monetario internazionale? Giada Aquilino lo ha chiesto ad Adriana Cerretelli, editorialista del Sole 24 Ore a Bruxelles:RealAudioMP3

R. – Io direi che c’è da augurarselo. Il mio timore è che anche in Grecia, come in Italia, le guerre di potere tra partiti al governo e partiti all’opposizione siano tali da compromettere gli sforzi che pure alcune forze politiche vorrebbero mettere in campo. Però, io vedo veramente una situazione in Grecia - come in generale in Europa - molto preoccupante, perché non ci sono classi politiche al potere - e mi riferisco anche alla Germania - che siano in grado di affermare un punto di vista ed una politica sinceramente e fortemente anticrisi.

D. – La figura di Lucas Papademos, ex vice direttore della Banca centrale europea, com’è vista a Bruxelles?

R. – Sono tutte persone affidabili, ma hanno a che fare con realtà politiche altamente imperfette che a loro volta sono condizionate da situazioni obiettivamente difficili, nei singoli Paesi: industrie, sindacati, dipendenti pubblici, pensionati, gente che perde parte dello stipendio. Quindi, sono chiamati a sacrifici draconiani e in tempi molto rapidi, con problemi e ripercussioni. Non dimentichiamo che in Grecia il tasso dei suicidi ultimamente è aumentato del 40%. Questo per indicare la difficoltà di governare un Paese in una situazione di crisi come questa, quando si chiedono enormi sacrifici e non si vedono prospettive a breve di crescita economica.

D. – Anche l’Italia potrebbe essere risucchiata nel vortice degli eventi politici ed economici che stanno attraversando la Grecia?

R. – Fino a qualche mese fa, l’Italia veniva ritenuta al sicuro da questa tempesta. Poi, come è noto, nell’ultimo mese e mezzo la tempesta sta divorando l’Italia sui mercati e come situazione politica in generale. Certamente, il Paese è molto vulnerabile in questo momento, anche se sono abbastanza d’accordo con quello che ha dichiarato qualche giorno fa il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, quando ha detto: “La situazione del debito italiano è comunque sostenibile fino a che si arrivasse all’8 per cento dei tassi”.

D. – A questo punto, sulla moneta unica pesa il rischio di un collasso generale?

R. – Se andiamo avanti così, credo proprio di sì, anche perché non ci dimentichiamo che gli attacchi all’Italia per tanti aspetti sono una sorta di cuscinetto che protegge la Francia, la quale a sua volta è un Paese fragile. (gf)







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