Myanmar: armi chimiche contro i ribelli kachin, restrizioni sulle attività religiose
per i cristiani
Nella guerra che infuria fra l’esercito birmano e i gruppi ribelli armati kachin,
nel Nord del Myanmar, i militari stanno utilizzando armi chimiche, racconta una fonte
locale di Fides nel popolo kachin. Intanto i rifugiati aumentano e trovano riparo
nei boschi e, mentre si avvicina la stagione invernale, sono senza cibo, senza vestiti,
senza ripari e molti muoiono di fame e malattie. Alla popolazione kachin, in maggioranza
cristiana – riferiscono fonti dell'agenzia Fides – il governo sta negando anche la
libertà religiosa, avendo imposto nuove restrizioni: incontri domenicali per lo studio
della Bibbia “sono possibili solo previa autorizzazione”. “Il governo birmano non
sta facendo nulla per aiutare i rifugiati kachin e la situazione peggiora. Chiediamo
il sostegno della Chiesa universale perché le violenze e le ingiustizie verso popolo
kachin siano conosciute in tutto il mondo”, invoca la fonte di Fides. Un’organizzazione
di ispirazione cristiana come “Christian Solidarity Worldwide” (Csw), conferma in
un nota che “le autorità birmane hanno imposto nuove limitazioni sulle attività religiose
nello stato Kachin, ordinando che gli incontri delle comunità cristiane si debbano
comunicare con 15 giorni di anticipo, per essere autorizzati”. Csw ricorda che “per
molti anni i regimi birmani hanno soppresso la libertà di religione. Oggi sembra che,
nonostante i cambiamenti a livello verbale, le autorità locali birmane non hanno cambiato
in alcun modo atteggiamento. Imporre l’obbligo di autorizzazione per leggere la Bibbia
o per pregare è una restrizione estrema della libertà di religione. Esortiamo le autorità
birmane a ritirare questo requisito. Chiediamo l’intervento dell’Onu”. (R.P.)