2011-11-04 15:11:49

Nubifragio a Genova: 6 morti, alcuni dispersi


A Genova sei persone sono morte in seguito al violento nubifragio che, in queste ore, sta paralizzando diverse zone della città. Ci sono anche alcuni dispersi. Nel capoluogo ligure la situazione è critica. Sono usciti dagli argini anche i torrenti 'Bisagno' e 'Sturla'. Diverse strade sono state chiuse e vari sottopassi sono allegati. L’allerta permane in tutto il centro nord fino a domenica per una perturbazione che porterà piogge intense e mareggiate. A preoccupare, in particolare, è la situazione nel nord della Toscana e in Liguria, regioni già colpite dall’alluvione del 25 ottobre scorso che ha saturato il terreno. Procedono, intanto, i lavori di bonifica e vengono monitorati i vari fronti delle frane. ''La Protezione civile e' pronta: in questa fase l’importante è garantire la sicurezza delle persone'', ha dichiarato il capo della Protezione civile Franco Gabrielli da Firenze, dove proprio oggi si ricordano i 45 anni dall'alluvione dell'Arno che uccise 35 persone. Il servizio di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

L’incubo fango è tornato tra la gente della Liguria e della Toscata: data l’allerta 2 emessa dalla Protezione Civile. Le piogge finora sono state deboli in Val di Vara e in Lunigiana, ma si attende l’intensificazione in giornata. E già alcuni fronti franosi tornano a muoversi, specie nello spezzino. Intanto va peggio nel centro e nel levante genovese travolti da un violento nubifragio, che sta provocando allagamenti e disagi: chiuse molte scuole. Tra la gente il timore maggiore riguarda l’evacuazione: il vice prefetto di La Spezia, dott.ssa Annunziata Gallo:

R. - Le persone evacuate ammontano finora a 961 e sono gli abitanti di alcuni comuni della Val di Vara e alcuni nuclei familiari del comune di Amelia in Val di Magra.

D. - Come sta reagendo la popolazione a questi spostamenti?

R. - Direi molto bene. Hanno capito che cosa dovevano fare, che era per la loro protezione e anche per ridurre la mobilità nella circolazione stradale.

D. - Dottoressa, ci sono ancora zone completamente isolate?

R. - Direi di no: ogni comune e ogni frazione è stata presidiata ed è stato monitorato il loro territorio: sono stati individuati dei canali per far accedere almeno i mezzi di soccorso.

D. - Su cosa si sta lavorando esattamente, perché ad Aulla, in Lunigiana, la Protezione sta lavorando proprio sui collegamenti?

R. - Anche noi, perché la viabilità è fortemente compromessa e soprattutto i versanti del territorio sotto il profilo idrogeologico. Si sta lavorando in questo senso e per l’eliminazione dei detriti…

D. - Il governatore della Toscana oggi ha detto: “Basta costruire case in territori a rischio!”. Vi siete fatti un’idea delle origini di tutto questo?

R. - Saranno i tecnici a fare le valutazioni del caso. Quello che occorre evidenziare è che l’ondata di maltempo del 25 di ottobre è stata eccezionale e quindi una risposta non si poteva assolutamente dare in tempo reale.

D. - Sappiamo anche che c’è una grossa macchina di raccolta fondi che si sta mettendo in moto…

R. - Ci sono canali aperti di raccolta fondi e quindi conti correnti e numeri verdi… Non dobbiamo dimenticare che si tratta di piccoli centri che rappresentavano un po’ il gioiello delle Cinque Terre e sono - come si sa - patrimonio dell’Unesco: per questo la macchina della solidarietà si è mossa un po’ da tutto il mondo. (mg)







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