Alluvioni nel Centro America: emergenza ancora alta
La situazione in Centro America continua ad essere molto grave. Anche se le piogge
si sono placate rispetto alla furia delle scorse settimane, persistono comunque condizioni
difficili. In El Salvador, dove operano i volontari di Fundipro, controparte locale
dell’associazione I Sant’Innocenti, molti degli sfollati sono stati accolti in centri
allestiti all’interno di scuole e strutture statali che ospitano centinaia di persone
accampate. “Le città – raccontano i volontari - sono devastate dal fango, alcuni villaggi
sono completamente isolati dall’acqua e della terra da essa portata”. Serve di tutto:
cibo, medicine, vestiti. Molte famiglie sono disperate. “L’acqua – proseguono i volontari
- ha spazzato via quel poco che avevano e dovranno ricominciare tutto dall’inizio;
spesso si cerca di portare un po’ di speranza a chi si è visto togliere tutto”. Le
piogge intense di questi giorni hanno colpito oltre 150.000 persone, 50.000 delle
quali costrette ad abbandonare le proprie case, danneggiando anche circa 19.000 abitazioni.
Inondazioni – rende noto il Sir - che oltre ad aggravare la situazione di povertà
in cui versano molti salvadoregni, hanno anche causato la perdita del 70% della produzione
agricola nella zona del “Bajo Lempa”, nell’est del Salvador. Nel centro per sfollati
allestito presso la scuola “Walter Soundy” continuano quotidianamente ad arrivare
nuove persone, tra cui molti bambini. I volontari di Fundipro promuovono in questi
giorni varie iniziative rivolte, soprattutto, ai bambini: “Cerchiamo di raccontare
loro, inscenando qualche situazione divertente, l’importanza dell’igiene personale,
soprattutto delle mani, prima dei pasti. I bambini sembrano divertirsi, speriamo che
continuino a seguire queste semplici norme anche quando non siamo con loro, perché
il rischio di epidemie è ora, come si può immaginare, molto alto”. I volontari continuano
anche ad occuparsi nella distribuzione di generi alimentari, medicine e vestiti in
una zona nell’estrema periferia della capitale nella provincia della città di Sonsonate,
rimasta isolata per quasi una settimana. “Per raggiungerla – concludono i volontari
- abbiamo dovuto letteralmente superare fiumi di fango”. (A.L.)