A poco più di un
anno dalle presidenziali statunitensi del 2012, e a solo due mesi dalle primarie repubblicane,
Barack Obama risale (momentaneamente?) nei sondaggi mentre il Gran Old Party fatica
ancora a trovare uno sfidante valido. Funziona la strategia dei democratici di
evidenziare l'ostruzionismo dei rivali al Congresso ma, soprattutto, i tre candidati
probabili - Romney, Perry e Caine - non sembrano all'altezza del compito. I candidati
centristi, moderati, non hanno più l'appeal di un tempo, mentre il Tea-Party spinge
i repubblicani verso destra e li allontana dalla maggioranza dell'elettorato. Servirebbe
uno sfidante capace di contrastare Obama con le sue stesse armi: l'oratoria e la capacità
di attrarre i giovani. Con noi Alessandro Gisotti, giornalista esperto di
politica USA e Alia K. Nardini, ricercatrice esperta di Stati Uniti e relazioni
internazionali. (a cura di Fabio Colagrande)