2011-11-02 15:17:21

Israele annuncia la costruzione di nuovi insediamenti ebraici a Gerusalemme est


Dopo l’ammissione della Palestina nell’Unesco è sempre forte la tensione sia tra Israele e l'Autorità nazionale palestinese (Anp), sia a livello internazionale. Il governo dello Stato ebraico ha accelerato i tempi per la costruzione di nuovi insediamenti a Gerusalemme Est, mentre, dopo gli Stati Uniti, anche il Canada ha annunciato il possibile blocco dei fondi all’Unesco. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Duemila alloggi ebraici in Cisgiordania e nell'area di Gerusalemme est e lo stop temporaneo al trasferimento di fondi all'Autorità nazionale palestinese. È quanto deciso ieri alla riunione tra premier israeliano, Benyamin Netanyahu, e i sette ministri principali del suo governo, convocata per definire una linea di azione nei confronti sia dell'Unesco sia dell'Anp. L'estensione degli insediamenti che è stata confermata oggi davanti parlamento dello Stato ebraico da Netanyahu, secondo il quale “essa non è una punizione, ma un diritto”. “Gerusalemme non tornerà allo stato in cui versava prima della guerra del 1967”, ha poi sottolineato il primo ministro israeliano. È non si è fatta attendere la risposta dell’Autorità palestinese, secondo cui quella israeliana è una decisione ''disumana'', che ''accelera la distruzione del processo di pace''. Il congelamento dei fondi significa ''rubare il denaro del popolo palestinese'', ha aggiunto il portavoce del presidente palestinese, Abu Mazen. Ma la fuga in avanti della Palestina per ottenere un riconoscimento internazionale non sembra arrestarsi: la leadership dell'Anp si accinge a chiedere l'adesione ad altre sedici agenzie internazionali e nel prossimo futuro il Consiglio di sicurezza dell'Onu dovrebbe pronunciarsi sulla richiesta di adesione come Stato membro della Palestina. Le prime contromosse a questa azione diplomatica sono ricadute sull’Unesco: gli Stati Uniti hanno bloccato 60 milioni di dollari di finanziamenti in favore dell’agenzia Onu per la Cultura e Israele potrebbe negare il permesso d'ingresso a future delegazioni. Mentre i palestinesi hanno intenzione di chiedere la custodia esclusiva di località di importanza mondiale: prima fra tutte, Betlemme.







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