Indonesia: a Java la violenza dei radicali islamici contro le statue di altre religioni
Il Fronte di difesa islamico (Fpi) indonesiano ha lanciato un appello sul suo sito
(www.fpi.or.id) con un solo ordine, distruggere tutte le statue “non islamiche” nel
Paese, anche se la maggior parte di essere sono collocate in aree pubbliche. E agli
aderenti al Fpi si chiede di prendere posizione contro la costruzione di statue che
l’islam non approva. L’appello è esteso anche agli altri gruppi islamici, a cui il
Fpi chiede di respingere la creazione di statue non musulmane in tutto il territorio
nazionale. L’appello - riferisce l'agenzia AsiaNews - ha fatto seguito a una controversia
nella zona di Purwakarta, a Java occidentale, dove centinaia di integralisti islamici
hanno distrutto alcune statue di personaggi mitologici del teatro tradizionale nel
centro della città. Il sindaco di Purwakarta aveva voluto fornire la città di statue
che rappresentavano personaggi del teatro tradizionale, per offrire un’immagine “molto
nativa” dell’identità indonesiana. Ma i fondamentalisti islamici hanno giudicato che
le statue erano”religiosamente sbagliate” in base all’islam; e il 18 settembre scorso
parecchie statue sono state distrutte da centinaia di musulmani. Il Fpi ha anche denunciato
l’esistenza di parecchie statue “profane”, con la forma di un grande dragone, a Singkawang,
nella provincia del Borneo occidentale, e di una statua di Buddha a Tanjung Balai
nel nord di Sumatra. Sia l’una che l’altra sono state criticate dai radicali, ma fino
ad ora sono ancora in piedi. “La statua del grande drago a Singkawang è una forma
di cattiva provocazione perpetrata dai cinesi locali”, dice il comunicato. La città
di Singkawang, circa 100 km a nord della capitale del Borneo occidentale, Pontianak,
è nota come una città di antica presenza cinese, e a maggioranza cinese, a dispetto
di una minoranza nativa di cristiani Dayak e di musulmani Melayu. Tre statue della
Madonna nella zona di Bekasi, Java occidentale, sono state distrutte dai musulmani
quest’anno. Il Fpi sostiene che non danneggerà statue cattoliche, come Gesù o la Vergine
finché sono sistemate all’interno delle chiese, e lo stesso per le statue buddiste
all’interno dei templi, “ma se queste statue sono piazzate altrove, e specialmente
in luoghi pubblici, sono considerate come cattive provocazioni e lo Stato dovrebbe
prendere misure adeguate”. (R.P.)