Nuovo allarme alla centrale nucleare di Fukushima, in Giappone. Dai rilevamenti effettuati
nelle ultime ore si teme una possibile fissione al reattore n. 2 che potrebbe comportarne
la riaccensione. A scopo precauzionale la Tepco, società che gestisce l’impianto,
ha iniziato ad iniettare nel sito acido borico, mentre l’Agenzia nipponica per la
sicurezza atomica ha avviato i riscontri senza però segnalare particolari criticità.
A destare preoccupazione il rilevamento di tracce di xenon, gas generato solitamente
dalla fissione. La scoperta, coincide con il primo riavvio autorizzato, dopo il disastro
dell'11 marzo, del reattore n. 4. Sull’entità del nuovo allarme Paolo Ondarza ha
intervistato Emilio Santoro, direttore responsabile del reattore nucleare di
ricerca Triga Rc1 dell’Enea:
R. – Mi è
difficile pensare che si possa riaccendere la centrale, il reattore. Probabilmente,
però, nella situazione in cui il combustibile versa – derivata dalla situazione creatasi
a marzo – c’è una configurazione tale per cui il combustibile, la sua densità e la
sua distribuzione geometrica consente di creare localmente o parzialmente dei fenomeni
di fissione. Sicuramente è avvenuto qualcosa negli ultimi giorni…
D.
– La Tepco, che è la società che gestisce l’impianto, ha iniziato ad iniettare nel
sito acido borico. Questo come contrasta la fissione?
R. – Perché il
boro è un grande assorbitore di neutroni. Quindi la presenza di boro fa sì che la
presenza possibile di neutroni possa essere assorbita e non produrre reazioni di fissione.
D. – I riscontri effettuati dall’agenzia nipponica per la sicurezza
atomica lasciano ben sperare, perché non rilevano particolari criticità…
R.
– Io, sulla base delle informazioni che ho potuto vedere, troverei azzardato dire
che il reattore si possa mettere in funzione nel suo complesso. Ripeto, probabilmente
è un fenomeno localizzato in alcuni punti dell’impianto che danno luogo a presenza
di fissione. Finché non si vedono effetti – diciamo – secondari, oltre all’assenza-presenza
di xenon, anche presenza di altri radionuclidi in quantità significative, troverei
azzardato dire che il reattore si sta rimettendo in funzione da solo.
D.
– Da quanto sapete, la situazione a Fukushima negli ultimi mesi e nelle ultime settimane
stava rientrando?
R. – E’ abbastanza rassicurante il fatto che il sistema
di raffreddamento sia sotto i cento gradi: questo è assolutamente rincuorante per
quello che riguarda tutto l’insieme dell’impianto di Fukushima.
D.
– Quindi situazione non eccessivamente allarmante, ma da tenere sotto controllo.
R.
– Da tenere sotto controllo, al momento non allarmante. Certo, c’è ancora produzione
di alcuni gas, come appunto lo xenon, ma lo xenon dal punto di vista sanitario ha
oltretutto una rilevanza abbastanza poco significativa. (mg)