India: secondo un rapporto del governo, nel Paese ancora molte violenze contro
i minori
Non lascia adito a interpretazioni positive, il rapporto annuale sulla criminalità
pubblicato in questi giorni dal Ministero dell’Interno indiano. Se, infatti, nella
società indiana che ha superato il miliardo di abitanti, cresce il benessere, pur
essendo un fenomeno limitato ai soli centri urbani, aumentano di pari passo le violenze,
in particolare quelle ai danni delle donne e delle bambine, le principali vittime
della povertà. Degli oltre 22mila stupri avvenuti nel 2010, ad esempio, più di cinquemila
hanno colpito le minorenni e il fatto che tale statistica si possa basare soltanto
sui crimini denunciati, fa pensare che la situazione reale sia ancora più allarmante.
La maggior parte degli abusi sessuali si registra nel Madhya Pradesh e nel Maharashtra,
lo Stato dove sorge la metropoli di Mumbai, ma secondo la polizia il primato è dovuto
semplicemente a una più efficace registrazione statistica degli eventi. Anche i sequestri
sono una piaga che affligge la società indiana e che spesso nasconde drammi ancora
peggiori come il traffico di esseri umani al fine di alimentare la prostituzione,
l’accattonaggio o il traffico di organi. Circa 10mila bambini, l’anno scorso, ne sono
stati vittima: lo Stato “peggiore” in questo senso risulta l’Uttar Pradesh, che conta
180 milioni di abitanti. (R.B.)