Congo: ad un mese dal voto i vescovi rinnovano l’appello alla trasparenza e all’unità
del Paese
Il prossimo 28 novembre, la Repubblica democratica del Congo sarà chiamata alle urne
per le elezioni presidenziali e legislative. Un appuntamento cruciale per il Paese
e in vista del quale la Chiesa ha lanciato più volte un appello alla pace. Ora, a
poco meno di un mese dalle consultazioni, la Conferenza episcopale locale (Cenco)
torna a far sentire la propria voce: “Nei prossimi giorni – si legge sul sito web
dei vescovi – ovunque saranno organizzati cortei di militanti; lungo le strade, fioriscono
i manifesti dei candidati che gireranno per i quartieri e le città del Paese illustrando
i propri progetti sociali e chiedendo la fiducia della popolazione”. Per questo, i
presuli auspicano che, durante il periodo elettorale, “tutti i candidati vogliano
giocare un ruolo democratico nella trasparenza e nel rispetto di quei principi che
governano la democrazia”. Infine, nel suo messaggio la Cenco si augura che “queste
elezioni aprano nuove prospettive per un Paese unito, forte, solidale e in cammino
verso la prosperità e la felicità dei suoi abitanti”. Da ricordare che la Chiesa cattolica
congolese si appresta a schierare 30mila osservatori elettorali per garantire il regolare
svolgimento delle consultazioni. E in numerosi appelli lanciati nei mesi scorsi, la
Cenco ha indicato i criteri attraverso i quali scegliere i candidati, naturalmente
senza dare indicazioni di voto. In particolare, i vescovi hanno sottolineato che il
“buon candidato una persona competente, integra, onesta”, con una visione politica
che va “al di là delle logiche del clan, della tribù e della provincia”, una persona
che “considera il potere politico come un servizio al bene comune”. La Chiesa ha infine
chiesto più volte la pace nel Paese, condizione essenziale per uno sviluppo democratico
ed economico. (I.P.)