Australia: la vicinanza della Chiesa ai richiedenti asilo
La Chiesa australiana è vicina ai richiedenti asilo e chiede di porre fine alla loro
detenzione obbligatoria a tempo indeterminato nei Centri immigrazione: è quanto si
legge in una nota dell’Ufficio australiano cattolico per i migranti ed i rifugiati
(Acmro), diretto da padre Maurizio Pettenà. In particolare, l’organismo episcopale
punta il dito contro i rifugiati detenuti nei Centri immigrazione in attesa che le
loro richieste vengano vagliate. “Si tratta di un aspetto davvero triste della detenzione
dei migranti, – scrive padre Pettenà – in Australia, ci sono circa 4.400 richiedenti
asilo detenuti nei Centri immigrazione. Oltre 2mila di essi sono privi della libertà
da più di dodici mesi, nonostante non abbiano commesso alcun crimine. Questa ingiustizia
deve finire”. Per questo, l’Acmro lancia l’allarme: “La lunga durata della detenzione
e la frustrazione di non poter contrastare tale situazione o di non riuscire ad avere
una spiegazione sul perché essa venga prolungata, possono finire in tragedia”. Poi,
padre Pettenà ricorda che nel 1950, di fronte ai rifugiati della Seconda Guerra mondiale,
la Chiesa australiana scrisse così ai fedeli cattolici: “Pazienza, gentilezza, vicinanza
ed aiuto concreto devono essere concessi a tutti immancabilmente ed in nome di Dio”.
E “questo messaggio – dice l’Acmro – resta valido ancora oggi”. Ribadendo, infine,
che esistono “alternative alla detenzione, basate sulla comunità” e che nella scelta
di tali alternative “il governo ha bisogno di essere sostenuto da tutti gli australiani
che credono nella dignità della vita umana”, la Chiesa del Paese invita i cattolici
a pregare per tutti i rifugiati. (I.P.)