Coerenza tra insegnamenti e condotta: così il Papa, che esprime vicinanza alle popolazioni
di Thailandia e Italia colpite dalle alluvioni
“La buona dottrina va accolta, ma rischia di essere smentita da una condotta incoerente”:
sono parole del Papa che all’Angelus ha parlato di coerenza e verità di insegnamenti
ricordando che Cristo “pratica per primo il comandamento dell’amore, che insegna a
tutti”. Benedetto XVI, ha rivolto un pensiero a quanti in Thailandia e in Italia sono
stati colpiti in questi giorni dalle alluvioni e ha invitato tutti a confidare in
Maria per seguire il cammino del Vangelo. Il servizio di Fausta Speranza
“Legano
fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma
essi non vogliono muoverli neppure con un dito”: con queste parole di Gesù, Benedetto
XVI, partendo dal Vangelo odierno, ricorda che Cristo ha rimproverato senza mezzi
termini quanti “dicono ma non fanno”:
“Egli rimprovera gli scribi
e i farisei, che avevano nella comunità un ruolo di maestri, perché la loro condotta
era apertamente in contrasto con l’insegnamento che proponevano agli altri con rigore”
Non
è in discussione l’insegnamento di “una buona condotta”, spiega il Papa ma c’è il
rischio che venga smentita dall’incoerenza:
“Gesù dice: «Praticate
e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere» (Mt 23,3).
L’atteggiamento di Gesù è esattamente l’opposto: Egli pratica per primo il comandamento
dell’amore, che insegna a tutti, e può dire che esso è un peso leggero e soave proprio
perché ci aiuta a portarlo insieme con Lui”.
Benedetto XVI parla
di incoerenza e ricorda che Cristo è “il nostro vero e unico Maestro”: il Figlio
di Dio, il Verbo incarnato – dice - esprime la verità del suo insegnamento attraverso
la fedeltà alla volontà del Padre, attraverso il dono di se stesso”. Cita San Bonaventura
ricordando che bisogna riconoscere “l’autentico Maestro” e che ci sono “maestri che
opprimono la libertà altrui in nome della propria autorità”. Poi chiarisce il posto
che l’umiltà negli insegnamenti di Cristo:
“Gesù condanna fermamente
anche la vanagloria e osserva che operare «per essere ammirati dalla gente» (Mt 23,5)
pone in balia dell’approvazione umana, insidiando i valori che fondano l’autenticità
della persona.”
“Cari amici, - dice il Papa - il Signore Gesù si
è presentato al mondo come servo, spogliando totalmente se stesso e abbassandosi fino
a dare sulla croce la più eloquente lezione di umiltà e di amore.” Poi, dopo la preghiera
mariana, il pensiero alle popolazioni colpite da forti piogge:
“Vorrei
esprimere la mia vicinanza alle popolazioni della Thailandia colpite da gravi inondazioni,
come pure, in Italia, a quelle della Liguria e della Toscana, recentemente danneggiate
dalle conseguenze di forti piogge. Assicuro per loro la mia preghiera”.
Nei
saluti in varie lingue, in francese l’invito a guardare a Maria per essere sostenuti
nel cammino sulla via del Vangelo: sostenuti nel vivere gli insegnamenti di Cristo
e confortati nelle sofferenze. In inglese, l’invito a saper “coniugare umiltà e servizio
caritatevole ai fratelli”, ad imitare il perfetto esempio di Cristo nella vita di
ogni giorno. In tedesco il Papa ribadisce che il Signore è venuto, non per essere
servito ma per servire e che “la vera dimensione umana si combina con l'atteggiamento
di servizio”. In lingua spagnola l’invito a comportarsi sempre “con rettitudine di
spirito”; in polacco un’affermazione forte: uno solo è il Maestro, Cristo, “per questo
i principi morali provenienti dal Padre non possono essere oggetto di dubbio, di contrattazione,
di discussione”. Con un invito a farci condurre dal Vangelo “alle opere concrete,
nelle quali si manifesta l’amore che proviene da Dio Padre”. In italiano “un cordiale
saluto alle Religiose Figlie di Cristo Re, insieme con i collaboratori laici che condividono
il loro carisma e la loro missione”. Un saluto “con affetto i pellegrini di lingua
italiana, in particolare i fedeli provenienti da Commessaggio, i ragazzi dell’Oratorio
di Petosino, il gruppo di anziani di Brunello e gli alunni della Scuola “Settanni”
di Rutigliano”. A tutti l’augurio di una buona domenica.