Somalia: l'Unicef vaccina 750 mila bambini denutriti. Nuovi scontri nel Paese
Malnutrizione e malattie infettive sono i maggiori pericoli che rischiano di colpire
ancora la Somalia, a cento giorni dalla dichiarazione ufficiale di carestia. La denuncia
arriva dall’Unicef, che in un comunicato annuncia le prossime mosse per evitare un’altra
ondata di vittime, dopo la siccità dei mesi scorsi. Questa settimana a Mogadiscio
l’Unicef e l’Oms hanno organizzato una campagna di vaccinazione contro il morbillo
per 750.000 bambini di età compresa tra 6 mesi e 15 anni. I bambini gravemente malnutriti,
infatti, hanno 9 volte più probabilità di morire per malattie infettive come morbillo,
colera e malaria rispetto agli altri bambini. “In tutto il paese, decine di
migliaia di bambini sono morti nei mesi scorsi, e altre centinaia muoiono ogni giorno.
Qualsiasi ritardo o interruzione nella fornitura di aiuti diventa una questione di
vita o di morte”, dichiara Sikander Khan, rappresentante Unicef in Somalia,
che aggiunge: “esorto tutte le parti in conflitto a soddisfare l’obbligo morale
e legale di dare sicurezza e protezione ai bambini e alle donne che già stanno affrontando
un disastro”. Combattimenti e insicurezza nell’area di confine hanno portato ad una
diminuzione significativanel numero di cittadini somali che attraversano la
frontiera con il Kenya, passati a 100 a settimana tra il 17 e il 23 ottobre, rispetto
ai 3.400 delle settimane precedenti. "L’intensificarsi dei combattimenti in tutto
il Sud della Somalia sta rendendo ancora più difficile ai nostri partner la distribuzione
di aiuti salvavita per i bambini e le loro famiglie" afferma Elhadj As Sy, direttore
regionale dell’Unicef per l’Africa orientale e meridionale. “Le piogge di queste settimane
porteranno sollievo alle zone colpite dalla siccità in Somalia e nei Paesi limitrofi”,
anche se, prosegue As Sy, aumenteranno “anche il rischio di epidemie e gli ostacoli
alla distribuzione degli aiuti”. Nonostante la sospensione temporanea di tutte
le attività umanitarie nei campi profughi di Dadaab, nel Nord-est del Kenya, a causa
delrapimento di due operatori umanitari, l’Unicef è intenzionato a proseguire
il proprio impegno per curare i bambini gravemente malnutriti e malati, oltre a fornire
acqua potabile, istruzione e protezione attraverso le organizzazioni partner. Dal
20 luglio sono stai curati dall’Unicef quasi 110.000 bambini gravemente malnutriti,
mentre a più di 2,6 milioni di personeè stato dato accesso all’acqua
potabile. Inoltreapiù di 1,5 milioni di persone sono state fornite
informazioni sulle misure igieniche di base, mentre 8.700 tonnellate di aiutisalvavita
sono stati consegnati via aerea, terra o mare nella Somalia meridionale e centrale.
(M.R.)