2011-10-29 07:44:00

Nepal. Crimini contro i minori, sempre più alto il tasso di impunità


Le minacce alle vittime e l’assenza di meccanismi di tutela per i testimoni stanno minando il sistema giudiziario nepalese che risulta sempre più incapace di condannare i responsabili di crimini e brutalità contro i minori. Particolarmente allarmante risulta la situazione dei giovani detenuti, oltre 32% dei quali, secondo un recente sondaggio citato dalla Fides, ha riferito di torture o maltrattamenti subiti nel periodo che va gennaio a giugno 2011. Nonostante le torture siano considerate fuori legge in Nepal da circa 20 anni, non è stato ancora mai condannato nessun "carnefice" secondo l’articolo 7 del Children Act. Il sistema giudiziario ha dunque fatto progressi nel settore della tutela dei diritti umani ma va molto a rilento nella lotta contro gli abusi e nelle condanne contro i colpevoli. Ad esempio, il Torture Compensation Act 1996, prevede sanzioni ministeriali nei casi in cui sia stata verificata una tortura. Tuttavia, mentre il tribunale ha più volte comprovato le torture e risarcito le vittime, raramente ha perseguito azioni contro i responsabili. Alla luce di questi dati, l’Asian Human Rights Commission e il Center for Victims of Torture-Nepal hanno sollecitato il governo ad accelerare il processo di criminalizzazione di questo fenomeno attraverso l'adozione di sanzioni proporzionate alla gravità del reato, e in linea con gli standard accettati a livello internazionale dei diritti umani. (M.G.)







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