Nuovo venerdì di protesta in Siria: almeno 16 morti
In Siria nuova giornata di repressione delle proteste antigovernative. Attivisti riferiscono
che le forze di sicurezza hanno ucciso almeno 16 persone in diverse località del Paese.
I manifestanti hanno indetto l’ennesimo venerdì di protesta per chiedere il sostegno
del mondo arabo in vista dell'istituzione del divieto dello spazio aereo siriano in
modo da limitare le operazioni militari di Damasco contro i civili.
Libia:
la Nato conferma la fine della sua missione La missione Nato in Libia terminerà
il prossimo 31 ottobre. Lo ha deciso l’Alleanza Atlantica riunitasi oggi a Bruxelles,
all’indomani della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che prevede anche
la cessazione della 'no-fly zone' nello spazio aereo libico. Intanto, sul terreno,
il Consiglio di Transizione ritiene che il secondogenito di Gheddafi, Saif al islam,
si sia spostato in Niger e che starebbe cercando di trattare per consegnarsi alla
Corte Penale Internazionale con il sostegno del Mali e del Sudafrica.
Scontri
in Somalia Proseguono gli scontri nel sud della Somalia tra le truppe del Kenya
e i miliziani locali di Al Shabaab legati ad al Qaeda. Si contano almeno 9 vittime
tra i ribelli che avrebbero opposto forte resistenza all’avanzata dei soldati di Nairobi.
Ieri l’appello ad attaccare sul suolo keniano, lanciato da un leader della guerriglia.
Duplice
attentato in Iraq In Iraq è di almeno 32 morti il bilancio delle vittime di
un duplice attentato avvenuto ieri a Baghdad. Si tratta dell’episodio più sanguinoso
dalla metà di agosto. Due le bombe esplose nella zona nordorientale della capitale
irachena: la prima nei pressi di un posto di blocco della polizia, la seconda è deflagrata
quando sono arrivati i soccorsi.
Terremoto in Turchia: estratte altre persone
vive dalle macerie Si aggrava il bilancio delle vittime per il terremoto che
domenica scorsa ha devastato la Turchia Sud - Orientale. Le autorità locali parlano
di almeno 570 morti, mentre continuano le ricerche di eventuali superstiti. Il servizio
è di Eugenio Bonanata:
E’ il forte
freddo il nemico principale di queste ore. Le operazioni di soccorso proseguono senza
sosta, nonostante la neve e le basse temperature, nel tentativo di estrarre dalle
macerie persone ancora in vita. Sono 187 i salvataggi fino ad ora. L’ultimo è avvenuto
ieri sera. Si tratta di un ragazzo che ha trascorso 5 lunghi giorni sotto i resti
del palazzo dove abitava: “ho fame” ha detto ai suoi soccorritori, che lo hanno portato
immediatamente nell’ospedale da campo più vicino. I media locali dicono che è in buone
condizioni di salute, sebbene sia ferito. La notizia di oggi, però, è anche il nuovo
bilancio fornito dall’agenzia della protezione civile, che riferisce di 570 morti
e di 2 mila e 555 feriti. Ancora imprecisato il numero di senzatetto, anche se si
parla di oltre 3.000 abitazioni inagibili. Tra la disperazione della popolazione e
le polemiche per la distribuzione delle tende, sono arrivati aiuti da parte di Paesi
notoriamente poco in sintonia con la Turchia, come Israele e Armenia. L’Italia stamattina
ha fatto sapere di essere pronta all’invio immediato di beni di prima necessità.
Alluvioni
in Thailandia Popolazione in fuga da Bangkok, la capitale della Thailandia,
nel timore di un’alluvione ormai imminente. Molti dei 12 milioni di abitanti, raccogliendo
l’invito del Governo, in queste ore hanno lasciato le proprie case per mettersi al
riparo in luoghi più sicuri. Da giorni la città è sotto la minaccia di questo evento
che ha già provocato oltre 370 vittime. L'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm)
prevede forti precipitazioni e venti sulle coste orientali a partire da oggi. Secondo
le autorità locali, l’emergenza potrebbe prolungarsi per tutto il mese di novembre.
Oltre ai danni per l’agricoltura, la crisi costerà al Paese oltre mezzo milione di
turisti in meno.
Cina La Cina ha chiesto chiarimenti tecnici all’Europa
prima di decidere di investire nel fondo salva Stati, che ieri i vertici europei hanno
deciso di rafforzare. Intanto, tiene banco il taglio del debito greco. Il premier
ellenico Papandreu ha detto che la manovra non intaccherà la liquidità, le pensioni
o la sovranità del Paese. Tuttavia, oggi a Salonicco migliaia di manifestanti hanno
protestato contro le misure di austerità decise dal governo bloccando il percorso
della parata militare in corso in città. Il presidente Papoulias è stato costretto
ad abbandonare il corteo.
Afghanistan In Afganistan attacco dei talebani
contro una base Nato sotto comando Usa a Kandahar, che ospita un Gruppo di ricostruzione
provinciale (Prt). Il bilancio dello scontro, avvenuto ieri, è di un civile afghano
morto e otto feriti, di cui cinque membri dell'Isaf.
Pakistan Gli
Stati Uniti hanno accusato il Pakistan di consentire il lancio di razzi da parte dei
talebani sulle truppe americane che si trovano oltre il confine con l'Afghanistan.
Per il portavoce dell’esercito pachistano sono accuse prive di fondamento. Intanto,
nelle ultime 24 ore, due attacchi di aerei senza pilota americani nel Pakistan nordoccidentale
hanno causato la morte di 10 militanti islamici. E proprio oggi ad Islamabad è in
programma una manifestazione di protesta contro i raid Usa.
Brasile-diritti
umani In Brasile via libera del Senato alla creazione di una 'Commissione della
Verità' per indagare sulle violazioni dei diritti umani commesse durante la dittatura
militare brasiliana (1964-1985). Il progetto è stato approvato ieri in forma simbolica
e dovrà ora essere sanzionato dalla presidente Dilma Rousseff.
Brasile-narcotraffico Operazione
contro il narcotraffico in sette Stati brasiliani. In manette 36 persone, tra le quali
due imprenditori di San Paolo. Tutti sono accusati di far parte di un gruppo di trafficanti
di droga in contatto con organizzazioni criminali di altri Paesi, tra cui la Sacra
corona unita che opera in Puglia.
Premio Sakharov Sono cinque attivisti
della primavera araba i vincitori del Premio Sakharov 2011, assegnato dal Parlamento
europeo per la difesa dei diritti umani. Il 14 dicembre, giorno della consegna dei
premi, una sedia resterà vuota, perché il primo dei premiati è il tunisino Mohamed
Bouazizi, l'uomo che il 18 dicembre 2010 s’immolò nel fuoco dando il via alla rivolta
che sta cambiando il mondo arabo. Gli altri sono la blogger egiziana Asmaa Mahfouz,
l’ex ‘prigioniero di coscienza’ libico al-Sanus, il vignettista siriano Ali Farzat
e l'avvocatessa e blogger siriana Razan Zaitouneh. (Panoramica internazionale a
cura di Eugenio Bonanata e Giovanni Cossu)
Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LV no. 301