Il Papa ai leader religiosi il giorno dopo Assisi: il cammino dello spirito è sempre
un cammino di pace
Ventiquattr’ore dopo il grande raduno di Assisi, i circa 300 rappresentanti di tutte
le religioni sono tornati a riunirsi insieme in Vaticano. Benedetto XVI li ha accolti
in udienza per ringraziarli dei momenti condivisi durante la “Giornata di riflessione,
dialogo e preghiera per la giustizia e la pace nel mondo”, celebrata ieri nella città
francescana. La mattinata si è poi conclusa con un pranzo in Vaticano, offerto alle
delegazioni dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Il servizio di Alessandro
De Carolis:
Un uomo lungimirante
con una proposta e un gruppo di interlocutori attenti a coglierla e ad accoglierla.
Così è potuto accadere che Assisi diventasse la casa comune di chi è convinto che
fede faccia rima con pace e valori e non con odio e pregiudizi. Un uomo come Giovanni
Paolo II e interlocutori come coloro che, 25 anni fa, avevano a cuore, al pari di
Papa Wojtyla, le sorti di un mondo irrequieto. Il giorno dopo il grande raduno, è
la Sala Clementina del Palazzo Apostolico a contenere le impressioni e i sentimenti
ancora “caldi” di chi è stato da poco protagonista con il Papa di un importante momento
di dialogo. Benedetto XVI ha avuto parole di gratitudine per tutti: per la “presenza
fraterna” dei fratelli e sorelle cristiani e per i rappresentanti del popolo ebraico,
a noi – ha detto – “particolarmente vicini”, come pure per tutti gli “illustri rappresentanti
delle religioni del mondo” e per coloro, ha aggiunto, che non "seguono alcuna tradizione
religiosa ma sono impegnati nella ricerca della verità" e hanno voluto "condividere
questo pellegrinaggio" come segno della loro volontà di collaborare alla costruzione
"di un mondo migliore":
“Looking back, we can appreciate the foresight… Guardando
indietro, possiamo apprezzare la lungimiranza del compianto Papa Giovanni Paolo II
nell’aver convocato il primo incontro di Assisi, e il bisogno di uomini e donne di
diverse religioni di testimoniare insieme che il cammino dello spirito è sempre un
cammino di pace”.
Incontri di questo tipo, ha osservato il Papa,
sono per forza di cose “eccezionali e poco frequenti”, ma sono pure “una vivida espressione
del fatto che ogni giorno, in tutto il nostro mondo, persone di differenti tradizioni
religiose vivono e lavorano insieme in armonia”. Ed è “certamente significativo per
la causa della pace”, ha aggiunto, che tanti uomini e donne, ispirati dalle loro più
profonde convinzioni, siano impegnati a lavorare per il bene della famiglia umana”.
Benedetto XVI si è detto “sicuro” che l’incontro di ieri ad Assisi abbia mostrato
un “genuino” e comune desiderio “di contribuire al bene di tutti gli esseri umani”
e di quanto questo debba essere condiviso con gli altri:
“In a certain
sense, this gathering… In un certo senso, questo incontro è rappresentativo
dei miliardi di uomini e donne in tutto il mondo che sono attivamente impegnati nella
promozione della giustizia e della pace. È anche un segno dell’amicizia e della fraternità
che è fiorita come frutto degli sforzi di così tanti pionieri in questo tipo di dialogo.
Possa questa amicizia continuare a crescere tra tutti i seguaci delle religioni del
mondo e con gli uomini e le donne di buona volontà”.