Somaliland: bambini detenuti senza diritti in attesa dell’attuazione del nuovo
diritto minorile
Minori detenuti illegalmente senza processo per crimini minori e costretti a condividere
le prigioni con gli adulti perché non esistono centri di riabilitazione ne’ carceri
per bambini. È quanto avviene nell’autoproclamata Repubblica indipendente somala del
Somaliland, dove si stima che circa 200 bambini vengano arrestati ogni mese dalla
polizia. Per combattere questa piaga, gli attivisti per i diritti dei minori, sentiti
dall’agenzia Fides, chiedono l’attuazione di una legge sulla giustizia minorile approvata
nel 2007 in Somaliland, che mira a tutelare i diritti dei bambini secondo la legge
internazionale sui diritti umani. La nuova normativa non è mai stata messa in atto
a causa di vincoli economici e della scarsa conoscenza della materia legale da parte
dei responsabili delle istituzioni e del loro staff. In particolare la legge prevede
la perseguibilità penale dall’età di 15 anni, e richiede che i provvedimenti siano
proporzionati alle circostanze del bambino e alla gravità del reato. Limita la condanna
massima a 15 anni e vieta sanzioni corporali, ergastolo e pena di morte. Tuttavia,
secondo uno studio condotto ad agosto dal ministero per la giustizia del Somaliland,
in media solo il 5% dei 200 bambini detenuti ogni mese viene processato in tribunale;
spesso sono arrestati e liberati arbitrariamente. Nel periodo dell’inchiesta, 104
bambini erano detenuti per reati come furto, possesso di droghe illegali e stupro,
il 10% erano femmine. Il 59% di tutti i bambini detenuti sono stati condannati dai
tribunali principalmente per stupro, possesso di droga e reati minori, mentre il restante
41% sono stati rinviati a giudizio. Nel corso del processo, si è appreso che il 46%
dei condannati è stato sottoposto a detenzione arbitraria. Tradizionalmente, le cause
penali contro i minori in Somaliland sono trattate dagli anziani del clan, con il
clan che si assume il crimine e non il bambino. (M.G.)