Somalia: droni Usa uccidono 25 civili, scontri a Mogadiscio, colera in crescita
Dalla Somalia notizie tragiche: la tv kenyota ha riferito che droni americani avrebbero
ucciso stamane almeno 25 civili e ferito altre decine di persone in un attacco nel
sud del Paese. In crescita le vittime degli scontri tra l'Esercito governativo somalo,
sostenuto dalla Forza di pace – composta da Ua, Amadifin, Kenya, Usa e Francia – e
i milizani di Al Shabab. Secondo i media locali 28 i civili sono stati uccisi solo
ieri e un centinaio sono rimasti feriti a Mogadiscio, dove in queste ore infuriano
i combattimenti tra Forze dell'Unione Africana e milizie somale. Da rilevare anche
l’opposizione del presidente somalo, Sheikh Sharif Sheikh Ahmed, alla presenza delle
truppe kenyote, richieste solo di addestrare le forze governative e di dare supporto
logistico e che invece che violerebbero la sovranità della Somalia. Ad aggravare la
situazione, le pessime condizioni igienico-sanitarie avrebbero provocato 119 morti
per colera nelle ultime 24 ore, la maggior parte donne e bambini, mentre oltre 500
persone, affette da colera e malattie trasmesse dall'acqua, sono ricoverate negli
ospedali della capitale. Numerosi casi di colera sono segnalati anche nelle regioni
di Banadir, Bay, Mudug e Shabelle.
Libia: voto all’Onu su fine missione
Nato. Piano Gheddafi-Baath contro l'Iraq Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu
si riunirà oggi per votare la fine della missione della Nato in Libia. Il servizio
di Roberta Gisotti:
Se, come
previsto, il documento sarà approvato, la missione dell'Alleanza atlantica si concluderà
il 31 ottobre, nonostante le richieste del Consiglio nazionale di transizione libica
(Cnt) di prolungarla fino a fine anno. Una nuova coalizione guidata dal Qatar potrebbe
sostituirla, secondo quanto ipotizzato ieri al vertice di Doha tra i capi di Stato
maggiore dei Paesi intervenuti in Libia e il Cnt. Si apprende inoltre dal New York
Times che Muammar Gheddafiaveva preso contatti con ex membri
dell'esercito di Saddam Hussein e del partito Baath per rovesciare il governo dell'Iraq,
che in risposta ha arrestato questa settimana oltre 200 sospettati del colpo di Stato.
Intanto, Forze speciali britanniche insieme con gli insorti libici sono impegnate
per catturare Saif Al Islam, secondogenito di Gheddafi. Saif, secondo fonti del Consiglio
nazionale di transizione, è in fuga al confine con il Niger: sarebbe pronto ad arrendersi
e a consegnarsi alla Corte penale internazionale.
Siria: pressioni
su Assad per una conferenza di riconciliazione nazionale Su forti pressioni
iraniane, russe e cinesi, il presidente siriano, Bashar al Assad, ha deciso di organizzare
entro la prima metà di novembre una Conferenza di riconciliazione nazionale, "in linea
con quanto richiesto dalla Lega araba". Lo riferisce oggi il quotidiano di Beirut
as Safir, notoriamente vicino al governo siriano. La Lega araba ha chiesto ieri a
Damasco di mettere fine alla repressione e di avviare il dialogo con le opposizioni.
Intanto, 37 siriani sono rimasti uccisi in soli due giorni negli scontri tra le forze
fedeli al presidente e i disertori dell'Esercito unitisi ai manifestanti antigovernativi.
Oggi, migliaia di siriani sostenitori di Assad sono scesi in piazza nella città di
Latakia, per esprimere il loro appoggio alle "riforme" e ringraziare Russia e Cina
per essersi schierate a fianco del governo.
Pakistan: offensiva Nato nel
nord del Paese Offensiva della Nato contro i ribelli islamici nel nord del
Pakistan. Un aereo americano senza pilota (drone) ha ucciso oggi almeno sei talebani
nel distretto tribale del Sud Waziristan. Tra le vittime c'è il comandante, Hazrat
Omar, fratello del leader talebano, Mullah Nazir. Ieri, due elicotteri della Nato
avevano violato lo spazio aereo pakistano nel Nord Waziristan, dove sorgono le basi
dei talebani. Decine di feriti a Peshawar nelle ultime 24 ore in due attentati esplosivi.
Colloqui
israelo-palestinesi: emissari del Quartetto a Gerusalemme Medio Oriente, avviati
ieri a Gerusalemme colloqui separati tra emissari del Quartetto (Usa, Onu, Russia
e Ue) israeliani e palestinesi, nel tentativo di rilanciare trattative dirette di
pace. Secondo la radio militare, il loro obiettivo immediato sarebbe di organizzare
un incontro fra il presidente palestinese, Abu Mazen, ed il premier israeliano, Benyamin
Netanyahu.
Nel pomeriggio a Taba, scambio di prigionieri tra Egitto ed Israele E'
tutto pronto a Taba, in Egitto sul Golfo di Aqaba, per lo scambio fra 25 prigionieri
egiziani detenuti in Israele e Ilan Grapel, il giovane con doppia nazionalità Usa-israeliana,
accusato dal Cairo di spionaggio durante la rivoluzione di gennaio. Il valico, dove
si stanno radunando decine di familiari dei prigionieri, rimarrà chiuso fino a stasera.
I 25 detenuti, tre minorenni, appartenenti alle tribù beduine del Sinai, sono stati
condannati per traffico di armi e droga e ingresso illegale in Israele. Saranno portati
nel pomeriggio a Taba, mentre Grapel dovrebbe fare rientro in patria in aereo dal
Cairo.
Tunisia elezioni: vittoria netta del partito islamico Ennahdha In
Tunisia, è ormai certa la netta vittoria del partito islamico Ennahdha alla consultazione
di domenica scorsa per eleggere l’Assemblea costituente. Non è ancora ultimato lo
scrutinio delle 27 circoscrizioni, ma il dato provvisorio assegna 85 seggi al partito
del premier già designato, Hammadi Djebali. Con ogni probabilità, i risultati saranno
ufficializzati oggi dall'Alta istanza per le elezioni. Nell’attesa, Djebali ha anticipato
una rosa di tre nomi per la presidenza, indipendenti rispetto al suo partito. Entro
una dozzina di giorni, l’Assemblea costituente si riunirà per avviare la redazione
della Carta, per poi entro un anno passare la mano al primo parlamento veramente democratico
del Paese, che nel dopo elezione tira un sospiro di sollievo rispetto alla grande
paura di una nuova ondata di cieca violenza e saccheggi, come era accaduto nella rivolta
popolare all’inizio dell’anno.
Maltempo in Italia: sette morti e una decina
di dispersi In Italia, sei le vittime tra Liguria e Toscana, una decina i dispersi
e centinaia gli sfollati. L’ultimo bilancio del maltempo che ha devastato ieri le
due regioni. La situazione è in miglioramento ma continua la ricerca dei dispersi.
A Vernazza, in Liguria, è emergenza totale: mancano viveri, acqua, energia elettrica,
gas. Alcune zone colpite dall’alluvione rimangono ancora isolate. La procura di Massa
Carrara ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo in seguito all'esondazione che
ha causato due morti ad Aulla, per capire se interventi nell'area del Magra possano
aver avuto un ruolo nello straripamento del fiume. In generale, sotto accusa il dissesto
idrogeologico.
Terremoto in Turchia: arrivati primi aiuti di Israele Israele
ha inviato i primi aiuti alle popolazioni turche colpite dal terremoto. Si tratta
di cinque prefabbricati completi di mobili. Fra due giorni, dovrebbero arrivare altri
tre aerei carichi di aiuti umanitari. Il ministro degli Esteri turco ha comunque confermato
che l'aiuto logistico di Israele non attenua l'attrito “politico”, che oppone Ankara
allo Stato ebraico sulla questione di Gaza e sull’arrembaggio israeliano alla flottiglia
filo palestinese, dove persero la vita nove attivisti turchi. La Protezione civile
turca conferma che al momento il numero dei morti è di 523. I feriti sono 1.650.
Presidenziali
in Bulgaria: al primo turno vince Plevneliev del partito Gerb Presidenziali
in Bulgaria, per la prima volta abbinate alle comunali. Vincitore al primo turno è
Rossen Plenveliev, appoggiato dal partito conservatore Gerb (Cittadini per lo sviluppo
europeo della Bulgaria) al potere. Secondo i dati definitivi, Plevneliev che ha raccolto
il 37,55% dei consensi e andrà al ballottaggio domenica prossima con il candidato
del partito socialista bulgaro (Bsp), Ivaylo Kalfin, che ha raccolto il 27,11% dei
voti. Molti osservatori danno per scontata la vittoria di Plevneliev, ma secondo altri
la sostanziale differenza di 10,44% tra i due potrebbe essere recuperata da Kalfin,
grazie all’appoggio già annunciato dal partito della minoranza turca (Dps). Alle amministrative
il partito Gerb ha ottenuto la maggioranza in 20 su 27 capoluoghi.
Argentina:
12 ergastoli ai militari imputati di crimini sotto l’ultima dittatura Esemplari
condanne la Giustizia argentina ha inflitto contro 17 militari imputati di gravi crimini
nell'ultima dittatura militare (1976-1983). Delitti commessi nella Escuela Mecanica
de la Armada (Esma), il più grande centro di tortura e detenzione di Buenos Aires,
dove si stima siano state uccise almeno cinquemila persone. Dodici le condanne all’ergastolo,
tra cui quelle comminate all'ex ufficiale della Marina Jorge Acosta detto "el Tigre"
e all'ex tenente Alfredo Astiz, soprannominato "l'Angelo biondo": simboli delle torture
commesse nella Esma. Tra le vittime dei militari la fondatrice delle "Madres de Plaza
de Mayo" Azucena Villaflor, lo scrittore e giornalista Rodolfo Walsh e le suore francesi
Leonie Duquet e Alice Domon. La lettura della sentenza è stata salutata con urla di
gioia, applausi e commozione da parte del pubblico dentro e fuori il tribunale, fra
cui molti familiari dei desaparecidos. Nel processo, iniziato quasi due anni fa, sono
sfilati 160 testimoni, 79 dei quali sopravvissuti dell'Esma.
Sud Sudan:
inglese al posto dell’arabo nelle scuole Le scuole del Sud Sudan adotteranno
l'insegnamento della lingua inglese al posto dell'arabo, usato finora come strumento
per diffondere la legge islamica e che sarà gradualmente eliminato. La decisione è
una mossa simbolica che guarda alle relazioni con i Paesi dell’Africa orientale, dove
l'inglese è diffuso. Nelle scuole primarie si insegneranno anche le diverse lingue
locali, introducendo l’inglese per materie come matematica e scienze. Prima della
nascita del Sud Sudan, lo scorso luglio, l'arabo era la lingua ufficiale adottata
in tutto il Paese. (Panoramica internazionale a cura di Roberta Gisotti)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 300