Indonesia: la Scuola di teologia del Nord Sumatra celebra i 25 anni di fondazione
Sono durati 15 mesi le celebrazioni per il “giubileo d’argento” della Scuola indonesiana
di teologia e filosofia dedicata a San Giovanni e situata a Pematangsiantar, nel Nord
Sumatra. Iniziati nell’agosto 2010, infatti, i festeggiamenti sono conclusi in questi
giorni, con una Messa solenne concelebrata dal presiedente della Conferenza episcopale
locale, mons. Martinus Situmorang, e dal nunzio apostolico nel Paese, l’arcivescovo
Antonio Guido Filippazzi. Al centro dell’anno giubilare, la necessità di modernizzare
il servizio educativo pastorale, favorendo una migliore comprensione della Bibbia
ed incrementando l’animazione della liturgia nella vita parrocchiale. In particolare,
nella sua omelia, mons. Situmorang ha sottolineato l’importanza dell’equilibrio tra
la sfera intellettuale e quella personale degli iscritti alla Scuola: “Tutti gli operatori
pastorali che escono da questo Istituto – ha detto – devono essere pieni di risorse
e devono prendersi cura delle attività caritatevoli e della missione pastorale”. Dal
suo canto, mons. Filippazzi ha ricordato le parole pronunciate da Benedetto XVI lo
scorso 7 ottobre, nel corso dell’udienza concessa ai vescovi indonesiani in visita
ad limina: “Vi chiedo cari Vescovi – aveva infatti detto il Papa - di continuare a
garantire che la formazione e l’educazione che i seminaristi, i religiosi e le religiose
ricevono siano sempre adeguate alla missione affidata loro. Di fronte alle crescenti
complessità del nostro mondo e alla trasformazione rapida della società indonesiana,
la necessità di religiosi e religiose ben preparati si fa sempre più urgente. In accordo
con i loro superiori locali, accertatevi del fatto che abbiano ricevuto il necessario
per condurre esistenze piene di saggezza e conoscenza spirituali, e recare frutto
in ogni buona opera”. Alla luce di questa esortazione, ha concluso mons. Filippazzi,
“questa Scuola merita una particolare attenzione”, anche perché “ogni teologo deve
essere aperto alla grandezza di Dio, che va al di là della nostra debole ragione umana”.
(I.P.)