2011-10-26 14:15:08

In Africa cresce l’allarme per il processo di desertificazione


Il fenomeno della desertificazione colpisce il 43% delle terre produttive, il 70% delle attività economiche e il 40% della popolazione del continente: i numeri diffusi ad Addis Abeba rispecchiano la gravità della situazione in Africa e l’urgenza di un’azione comune. E’ quanto ha dichiarato il presidente della Commissione dell’Unione africana (Ua), Jean Ping, intervenendo ad una conferenza ministeriale regionale che si è tenuta nella capitale etiopica. Jean Ping - rende noto l'agenzia Misna - ha anche ricordato la necessità di far parlare l’Africa con una sola voce a “Rio + 20”, la Conferenza dell’Onu sullo sviluppo sostenibile che si terrà nella città brasiliana dal 4 al 6 giugno 2012. A rappresentare le istanze dell’Africa sarà il presidente della Repubblica del Congo, Denis Sassou Nguesso, che a nome di tutti i Paesi del continente chiederà maggiore impegno della comunità internazionale a tutela delle foreste del Bacino del Congo. Il Comitato per la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile, in corso sempre ad Addis Abeba, lancia l’allarme sullo stato di salute ambientale del continente: entro il 2080 aumenterà dal 5 all’8% l’estensione delle terre aride e semi-aride in Africa e sono destinati a scomparire tra il 25 e il 40% dei mammiferi dei parchi nazionali del continente. Secondo gli esperti intervenuti ai lavori, gli effetti del riscaldamento globale si manifestano più velocemente del previsto, soprattutto nei Paesi dell’Africa australe anche se il Continente è la regione al mondo che emette meno gas inquinanti. L’Africa sub sahariana, dove vive l’11% della popolazione mondiale, incide soltanto per il 3,6% nel volume globale delle emissioni di diossido di carbonio. In vista della prossima conferenza sul clima, che si terrà dal 28 novembre al 9 dicembre a Durban (Sudafrica) a far sentire la propria voce sono anche i Sindacati agricoli dell’Africa australe (Sacau) che chiedono di semplificare i meccanismi di finanziamento dei cosiddetti progetti di “sviluppo pulito” (Mdp). Secondo fonti dell’Onu, in Africa solo il 4% dei progetti ‘verdi’ sono finanziati dai ‘Mdp’ mentre dal 2005 la maggioranza dei fondi sbloccati sono andati a Cina, India e Brasile. A due anni dalla sua creazione, il Fondo di adattamento al cambiamento climatico’ ha finanziato solo due progetti africani. Secondo i Sindacati agricoli dell’Africa australe il mancato accesso ai finanziamenti ‘verdi’ è dovuto alle complesse procedure burocratiche. (A.L.)







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