2011-10-25 16:03:29

Crisi: governo italiano diviso su piano da presentare ai partner Ue


Ore decisive per il governo italiano, che cerca un accordo all’interno della maggioranza su una proposta di riforma del sistema pensionistico da presentare domani a Bruxelles al vertice del eurogruppo. Secco “no” ad ogni ipotesi di innalzamento dell’età pensionabile da parte del leader della Lega, Umberto Bossi, che su questo punto non esclude una crisi di governo. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Sviluppo e pensioni restano il nodo principale del pacchetto di misure richieste dall’Unione Europea all’Italia per fronteggiare il suo enorme debito pubblico. Per il primo punto, si studiano una serie di riforme a costo zero per il rilancio dell’economia, ma sull’ipotesi di innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni si rischia seriamente la crisi di governo. Il Consiglio dei ministri straordinario di ieri sera è stato seguito da un vertice di maggioranza di questa mattina a Palazzo Grazioli, al quale erano presenti i principali ministri dell’esecutivo e i capigruppo di Lega e Pdl. I colloqui non hanno sciolto l’empasse all’interno della coalizione a fronte del secco "no" di Bossi ad ogni ipotesi di innalzamento dell’età pensionabile. “Stavolta la situazione è difficile, molto pericolosa”, ha detto il leader leghista, che ha poi definito come una "fucilata" a Berlusconi la lettera della Bce. Lo stallo con la Lega sulle pensioni è grave anche secondo altri esponenti del governo, che tuttavia scorgono ancora margini di trattativa. Ma l’intervento sulle pensioni non convince neanche l’opposizione né i sindacati, che chiedono al governo di mettere a punto una patrimoniale e la vendita di parte del patrimonio pubblico. L'Italia farà quanto promesso: ha intanto detto il portavoce della Commissione europea riferendosi all'impegno preso da Silvio Berlusconi per presentare a Bruxelles entro domani informazioni precise sui provvedimenti che intende prendere. E I leader europei attendono risposte anche da Grecia e Portogallo: i Paesi creditori come Germania e Paesi Bassi si aspettano ulteriori sacrifici da parte di questi Stati per giustificare l’acquisto di nuovi titoli di Stato per fermare la crisi del debito.







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