Una Messa a Roma per padre Fausto Tentorio, il missionario ucciso nelle Filippine
La memoria di padre Fausto Tentorio, missionario del Pime ucciso nelle Filippine lo
scorso 17 ottobre, sarà tenuta viva in una Messa che verrà celebrata a Roma martedì
25 ottobre alle 19, presso la chiesa di S. Maria degli Angeli e dei Martiri in piazza
della Repubblica. La Messa funebre avviene nello stesso giorno in cui a Kidapawan,
nelle Filippine, si tengono i funerali del missionario assassinato. Prima della Messa,
vi sarà una testimonianza di padre Luciano Benedetti, per molto tempo collaboratore
di padre Fausto. Nel 1998, padre Benedetti ha vissuto in cattività per quasi tre mesi,
rapito da un gruppo di musulmani ribelli. La celebrazione è proposta alla città di
Roma dal Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime), in collaborazione con il Centro
missionario diocesano e la Pontificia unione missionaria. Padre Fausto Tentorio, 59
anni, della provincia di Lecco, da oltre 32 anni nelle Filippine, è stato ucciso la
mattina del 17 ottobre da uno sconosciuto, mentre si preparava a partire dalla parrocchia
di Nostra Signora del Perpetuo soccorso ad Arakan, in North Cotabato, per un incontro
dei sacerdoti della diocesi a Kidapawan. Non si conosce ancora né l’assassino, né
i moventi del delitto. In molti però ritengono che il sacerdote sia stato ucciso per
il suo impegno nella difesa dei tribali di Mindanao. Padre Tentorio lavorava da decenni
fra i gruppi tribali della diocesi, vivendo con loro. La sua evangelizzazione comprendeva
anche l’impegno per garantire sopravvivenza e diritti a queste popolazioni spesso
derubati delle terre ed emarginate. Padre Fausto Tentorio è il terzo missionario del
Pime ad essere ucciso nelle Filippine e nell’isola di Mindanao. Nel 1985, padre Tullio
Favali è stato ucciso a Tulunan, nella diocesi di Kidapawan, da un gruppo di guardie
private armate. Nel 1992, padre Salvatore Carzedda, impegnato nel dialogo con i musulmani,
è stato ucciso a Zamboanga. Nel 2007, padre Giancarlo Bossi era stato rapito da un
gruppo di fuoriusciti del Moro Islamic Liberation Front, ma è stato rilasciato dopo
oltre due mesi di cattività. Nel 1998, venne rapito anche padre Luciano Benedetti.
I suoi rapitori, un gruppo musulmano, lo liberarono dopo oltre due mesi. (R.P.)