Somalia: a Mogadiscio centinaia di malati senza assistenza fra gli scontri
Resta critica in Somalia, a Mogadiscio, la condizione di centinaia di malati che non
accesso alle cure. Nella capitale piagata dal conflitto senza fine tra le truppe governative
e le milizie di Al-Shabab, l’unico ospedale gratuito della città, gestito da Sos Villaggi
dei Bambini, continua a restare chiuso. A rischio la vita degli oltre 500 pazienti
visitati e curati ogni giorno nella struttura, oggi abbandonati a se stessi nei meandri
di una città sempre più violenta. Solo i più fortunati – fa sapere l’organizzazione
- sono riusciti a superare le severe restrizioni alla circolazione e trovare presidi
medici alternativi. Fra i tanti rimasti senza assistenza anche 348 bambini sotto i
cinque anni gravemente malnutriti, che erano in cura nell'unità di alimentazione terapeutica
dell'ospedale. Secondo il personale medico solo alcuni di loro sono riusciti a raggiungere
il Centro Medico Sos istallato nel campo rifugiati di Badbado, a 10 km da Mogadiscio,
ma purtroppo la maggioranza non ce l’ha fatta e difficilmente sopravvivrà. A rendere
più critica la situazione anche un’ondata di piogge che alimentano il rischio della
diffusione di colera e malaria e costringono i senza tetto a cercare rifugi d’emergenza,
sotto capanne fatte di bastoni e sacchetti di plastica. Nonostante i problemi logistici
e grazie ad accordi con le autorità, le 3.000 persone più a rischio sono state accolte
nel villaggio di Bullo-Fuur a 80 chilometri a sud ovest di Baidoa, dove Sos Villaggi
dei Bambini ha istallato un Centro medico per offrire cibo, cure mediche e assistenza
pratica su norme igieniche e nutrizionali che consentano al maggior numero possibile
di persone di riacquistare la salute e ritornare a una vita indipendente. (C.D.L.)