Rifugiati togolesi nel Campo di Agamé, sud del Benin La Caritas, una “mamma” che
capisce e orienta …
Afrofonia, 19 ottobre 2011 Trasmissione settimanale della Radio Vaticana interamente
dedicata all'Africa, in onda tutti i mercoledì alle ore 16.32 sul canale FM 105 e
via internet sul canale 5.
La pioggia batte sul tetto della scuola materna
dove i piccoli sono seguiti quotidianamente grazie alla Caritas-Benin. Ma sui loro
banchi sono seduti questa volta i rifugiati adulti. Sono stati convocati lì dalla
Segretaria generale della Caritas, Suor Léonie Dochamou, per far conoscere
al mondo, tramite la Radio Vaticana, la loro vita sul Campo, dove si trovano dal 2005. In
ordine, diversi si fanno avanti per parlare. Per primo il presidente della coordinazione
del Campo, Djagbassou Eklou Kodjo. Come per tanti altri, per lui, ex-insegnante,
è duro vivere lì, in una situazione di dipendenza che sembra diventare perenne. Anche
Ahoulou Koffi, capo quartiere, prende la parola. Si lamenta del loro status
di “rifugiati” fino ad oggi non chiarito, delle spese per la salute e delle condizioni
difficili di habitat sul Campo. L’assistente sociale della Caritas, Michel Kodjela,
e la stessa suor Léonie chiariscono ogni punto, cogliendo l’occasione per far passare,
ancora una volta, la politica della loro azione: svegliare nel rifugiato lo spirito
d’iniziativa, di responsabilità, di solidarietà… Situato nella Diocesi di Lokossa,
Sud del Benin, il Campo (22 ettari di superficie, di cui 5 dedite ad attività agricole)
è organizzato quasi come una città: quartieri, zone, servizi di sicurezza, amministrazione,
piccole attività redditizie per guadagnarsi da vivere … Ma ovviamente manca l’essenziale:
la possibilità di una vita normale, degna, nel proprio Paese. Agli occhi dei circa
3 mila rifugiati rimasti nel Campo (prima erano 15 mila) Il Togo, nonostante gli sforzi
della Commissione Verità, Giustizia e Riconciliazione, non è ancora un Paese sicuro
e non vogliono rientrare… Allora, in collaborazione con l’ACNUR, la Caritas-Benin
li assiste e li sensibilizza al rientro volontario…
Ma loro non sono gli
unici rifugiati in Africa e neanche nel mondo, dove coloro che fuggono da guerre e
conflitti di vario genere sono quasi 70 milioni. In continuità con lo spirito dell’iniziativa
musicale per la giustizia e la pace, intrapresa nell’ambito del secondo Sinodo per
l’Africa e in seguito per il Medio Oriente, l’Associazione Hope della Conferenza Episcopale
Italiana ha voluto concentrarsi quest'anno sul tema dei rifugiati, sensibilizzando
all’accoglienza. Lo spiega Marco Brusati nel corso della puntata di Afrofonia,
condotta da Filomeno Lopes e Dulce Araújo, redattrice del programma portoghese per
l’Africa che ha visitato di recente il Campo di Agamé. Ascolta la trasmissione,
ricca di informazioni e testimonianze…