2011-10-20 14:45:25

Kenya: oltre 60 mila rifugiati trasferiti al campo di Kakuma dove operano i Salesiani


Continuano le difficoltà nel Corno d’Africa: di recente oltre 60 mila rifugiati sono stati trasferiti dal campo di Dadaab a quello di Kakuma. Le varie organizzazioni internazionali mettono in guardia su possibili esplosioni di violenza e denunciano il rapimento di due cooperatrici spagnole di Medici Senza Frontiere. “I problemi sono sul confine con la Somalia, il resto del paese resta sicuro” spiegano i missionari salesiani che lavorano in Kenya, in un comunicato diffuso dall’agenzia Ans. Tuttavia la polizia già da un paio di settimane ha allertato tutte le organizzazioni che lavorano nel campo di Dadaab e nei suoi dintorni che le milizie islamiste di Al-Shabaab hanno nel loro mirino non solo la polizia, ma anche il personale internazionale. “A Dadaab la situazione è molto difficile, con oltre 400 mila rifugiati e scarse risorse, soprattutto perché le organizzazioni internazionali hanno deciso di rimanere solo per i casi più estremi”. “L’arrivo di profughi dalla Somalia non si è fermato in tutti questi mesi e la mancanza di cibo, acqua e risorse, ha fatto sì che nell’area si vivano tempi difficili e d’instabilità” dicono i missionari salesiani. “La stessa cosa è successa in altre parti del Paese, per la mancanza di cibo ed acqua” avvertono. Da anni le Missioni salesiane lavorano a Kakuma, un campo che contava già oltre 85 mila rifugiati e nel quale i missionari si impegnano per migliorare la qualità della vita delle persone. I figli di Don Bosco hanno anche una scuola di formazione, frequentata ogni anno da oltre mille studenti. In Kenya hanno distribuito cibo e acqua nelle aree più bisognose, come Turkana, Korr, Nzaikoki, Marsabit. (R.P.)







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