2011-10-20 14:44:36

Emergenza alluvioni in Thailandia: anche la Chiesa impegnata nei soccorsi


Dopo mesi di piogge intense, la Thailandia è in piena emergenza. Entro domani, arriverà alle porte di Bangkok una massa d’acqua di 8 miliardi di metri cubi. Per salvare il centro economico della capitale e la zona più popolosa, il governo della capitale ha deciso di usare la zona est per raccogliere e smaltire la piena. Si prevede che in quest'area l’acqua potrà superare il metro d'altezza. Le autorità della città hanno avvertito la popolazione della zona di evacuare le loro case e di trasferirsi in zone più alte. “L’esecutivo ha fatto una scelta, sacrificando alcune aree, sommerse dalle acque, per salvare il centro di Bangkok”, spiega all'agenzia AsiaNews padre Daniele Mazza, sacerdote del Pontificio Istituto Missioni Estere, da anni in Thailandia e che mai, prima d’ora, aveva visto “una situazione simile”. Questa decisione ha sollevato polemiche, ma le calamità naturali – continua il missionario - “hanno spinto la popolazione ad unirsi e collaborare”, mettendo da parte anni di divisioni “politiche, sociali e religiose”. Il lavoro a stretto contatto fra l’ex premier Abhisit Vejjajiva e l’attuale primo ministro Yingluck Shinawatra, ha contribuito a rafforzare “l’amalgama” nella società. Anche la Chiesa cattolica locale, attraverso la Conferenza episcopale, le congregazioni di suore e i missionari del Pime contribuiscono a promuovere interventi di prima necessità. Attività che vanno dalla costruzione di argini per contenere i fiumi fino al sostegno psicologico per le vittime, dalla distribuzione del cibo all'accoglienza degli sfollati. (G.C.)







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